Venti di guerra

La politica in Ucraina.
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Re: Venti di guerra

Messaggio da dreamcatcher »

Propongo questa interessante analisi su quanto sta avvenendo a Bakhmut. E' la traduzione di quanto scrive John Helin, giornalista e storico dell'università di helsinki. E' lunga, ma con una cartina sottomano aiuta a comprendere l'importanza di questa battaglia.

Alcuni hanno definito insensati gli sforzi russi per prendere Bakhmut, ma non sono necessariamente d'accordo.
Perché Bakhmut è importante e perché sia Ucraina che Russia sono disposte a gettare così tanti uomini nel tritacarne che è diventato?

In breve:
1) Controlla la logistica ucraina di una vasta area ed è un importante snodo dei trasporti
2) Consente alla Russia di minacciare altre fortificazioni della linea di contatto.
3) Catturarlo e spingere oltre la linea di contatto offre alla Russia un terreno migliore per future offensive.



1)

La città di Bakhmut è un importante crocevia e le principali arterie del nord di Donetsk la attraversano, soprattutto la M03 verso Slovyansk.
Inoltre, una ferrovia va dalla città verso sud attraverso Maiorsk fino a Luhansk e alla Russia. Ciò significa che catturare la città e l'area circostante, in particolare la strada Severodonetsk, aiuta la logistica russa nell'area e rende la città un buon punto di sosta per future offensive verso Slovyansk.

Ne parleremo meglio nella terza parte.

A un livello più locale, la principale via di rifornimento di Soledar, e Siversk più a nord, corre vicino alla città e quindi la cattura di Bakhmut rende più difficile la difesa dell'area di Siversk.
Il ponte sul Siverskiy Donets a Zakitne è ancora chiuso.

Pertanto, la logistica dell'intera direzione di Siversk dovrebbe essere gestita attraverso strade molto più piccole.
Inoltre, molti ritengono che verso Kreminna potrebbe essere la migliore scommessa per l'avanzata ucraina a Luhansk. I guadagni di terreno russi vicino a Siversk metterebbero nei guai questo tentativo ucraino.

Sebbene in passato l'Ucraina sia stata brava a utilizzare strade più piccole per la logistica, non è chiaro come le condizioni invernali influenzeranno molte di queste rotte minori. La neve e il ghiaccio possono almeno rallentare la logistica.
Anche se la stessa Siversk fosse adeguatamente rifornita, la caduta di Bakhmut influenzerebbe notevolmente la situazione a Soledar e darebbe alla Russia una opportunità migliore sulla valle di Bakhmutovka, il che significa che le linee difensive ucraine potrebbero dover essere tirate più a ovest.

Infine, banalmente, Bakhmut apre la strada da Popasna per i rifornimenti.

2)

Tuttavia, Siversk non è l’unica influenzata da Bakhmut. Anche se la città stessa si trova ben oltre la vecchia linea di contatto, la sua caduta consentirebbe alla Russia di avvicinarsi ad altre fortificazioni.
Questo fa parte di una più ampia idea russa di accerchiare i punti forti sulla linea di contatto.
Osservando la mappa, possiamo vedere che la linea di cresta sul lato sud-ovest di Bakhmut è l'elemento dominante del terreno dell'area e dà alla Russia la capacità di supportare gli attacchi a sud-ovest, verso le vie di rifornimento di Toretsk.
L'area di Dyliivka non è ben fortificata come lo era l'area vicino a Bakhmut, e se la Russia riuscisse ad attraversare il canale a ovest di Kurdyumivka e ad avanzare verso ovest con l'aiuto delle alture, potrebbe eventualmente mettere la strada T0516 sotto tiro d’artiglieria.

Come con altri progressi russi, questo difficilmente sarebbe un attacco fulmineo verso sud-ovest, ma renderebbe comunque molto più impegnativo per gli Ucraini l'approvvigionamento di Toretsk e Pivnichne, e la Russia spera di poter costringere l'Ucraina a ritirarsi da quelle città.

Ciò, ancora una volta, aprirebbe la linea di contatto e consentirebbe alla Russia di avanzare verso ovest dalla stazione ferroviaria di Maiorsk senza combattimenti urbani fino a Pivnichne e Toretsk. Ciò è in linea con altri tentativi russi di minacciare l'accerchiamento e far ritirare l'Ucraina dalle città.
Se Toretsk cade, le linee di rifornimento iniziano a essere minacciate.

Come detto, molto probabilmente questi progressi non sarebbero rapidi. Niente di simile a quello che abbiamo visto a Popasna, ma la Russia potrebbe ritenere di poter violare la linea di contatto in più punti prima della primavera

Questo ci porta al punto 3)

La Russia potrebbe credere che con la mobilitazione che produce fino a 300.000 soldati, con la possibilità di riposare e alternare altre unità, sia in grado di prendere l'iniziativa e lanciare un grande tentativo offensivo in primavera.
Un tale tentativo offensivo molto probabilmente mirerebbe a catturare il resto dell'oblast di Donetsk. Perché questo abbia qualche possibilità di successo, la Russia vuole superare le fortificazioni della linea di contatto. L'offensiva di Popasna ha insegnato loro a caro prezzo quanto sia difficile superarli.

Anche questo evidenzia ancora una volta l'importanza di Bakhmut. La M03 verso Slovyansk è un vettore di attacco naturale per le truppe russe, e la linea ferroviaria significa che se la Russia riesce a conquistare terreno significativo, Bakhmut può fungere da hub di rifornimento.

Naturalmente, le possibilità di successo di una tale offensiva sono scarse nella migliore delle ipotesi e dipendono dal fatto che l'Ucraina stia esaurendo le munizioni di artiglieria e altre attrezzature.
Tuttavia, ciò non ha molta importanza fintanto che la leadership politica russa lo richiede.

Al di fuori di questi 3 punti, c'è il canale Siverskiy Donetsk - Donetsk, essenziale per portare l'acqua nelle aree che la Russia occupa dal 2015. Donetsk soffre per la mancanza d'acqua e il controllo del canale è molto importante per gli obiettivi politici russi.

È anche vero che il significato di Bakhmut era molto, molto più alto quando la Russia era ancora a Izium e Slovyansk sarebbe stata attaccata da due lati.
Allo stesso modo, Siversk si trovava in una brutta situazione già durante l'estate con i russi a nord del fiume.
I guadagni russi non significano che l'area di Siversk cadrà sicuramente nelle mani dei russi, né che cadrà il triangolo Toretsk - Niu York - Pivnichne. Rende solo le future operazioni russe per prendere queste aree più facili, o addirittura possibili nel caso di quest'ultimo.

Anche se Bakhmut dovesse cadere, gli ucraini combatteranno in modo significativo contro qualsiasi futura avanzata russa. Ovviamente Bakhmut, con il suo terreno urbano e la linea di rifornimento relativamente coperta a ovest, si è presentata come un'area eccezionalmente difendibile.

Quindi, in conclusione, ho visto definire insensate le operazioni russe a Bakhmut, ma penso che Bakhmut non sia chiamato per niente "la chiave di Donetsk". I russi conoscono le possibilità che il controllo della città apre e l'Ucraina conosce le sfide che la sua sconfitta comporterà.

Con le sfide che entrambe le parti hanno avuto con azioni offensive contro determinati difensori, non sono sicuro che ne valga la pena, ma c'è almeno un motivo per cui entrambe le parti sono disposte a spendere così grandi quantità di uomini e materiale nel tritacarne Bakhmut.

Anche qualsiasi avanzamento futuro da Bakhmut in poi sarà un lento sgobbare, proprio come lo è stato Bakhmut stesso, e la situazione sul campo potrebbe cambiare molte volte prima che una qualsiasi delle possibilità possa effettivamente essere realizzata, ma senza Bakhmut la Russia non può realizzarle affatto.


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Re: Venti di guerra

Messaggio da dreamcatcher »

Questo un tweet di Ilario Piagnerelli, giornalista di Rainews24. Parla del putinismo. Concetti elementari espressi con chiarezza, nulla di nuovo. Ogni tanto vanno ripetuti.

PS. negli ultimi tempi, Piagnerelli su Twitter ha preso una posizione decisamente filoucraina, e non mi riferisco alla propaganda ma alla sensibilità con cui sta svolgendo il proprio ruolo di inviato. E' chiaro che trovarsi sul posto fa sparire ogni ombra di dubbio, basta davvero un minimo di onestà intellettuale.
Questo il tweet:

Per tanti Putin rappresenta la promessa di una vita semplice, dove uno solo comanda e concede qualche briciola a tutti, che tanto della libertà se non hai da mangiare non sai che fartene, parafrasando Pertini.
Sono persone comprensibilmente spaventate da un mondo troppo complicato e che si sentono ai margini. Non sono poveri ma hanno paura di diventarlo.
Un regime sempre più reminiscente dell’URSS nelle mire egemoniche e nella stessa iconografia li fa sperare nell’avvento di un sistema privo di diseguaglianze e di invidia, il sentimento che più di ogni altro li consuma, amplificato dai social.
Il fatto che la Russia di oggi sia il regno del capitalismo più rapace e che il mondo sovietico fosse la sopraffazione fatta legge non li scalfisce.
Nella loro mente le democrazie occidentali sono peggio: strutture improntate al darwinismo sociale e al servizio delle multinazionali, dove si vive schiavi del capitale, “nasci consuma crepa” e frasi fatte del genere.
Poi c’è il putinismo di destra, meno psicosociale e se non altro più lineare. Alle falci e ai martelli della Z-war, preferiscono ovviamente la paccottiglia kitsch di angeli draghi cavalli e cavalieri, quindi il Putin che va a messa, manganella i gay e fustiga l’Occidente depravato.
Il capolavoro di Vladimiro è stato riunirli tutti assieme sotto le sue cupole d’oro.
Oggi il putinismo è insomma l’internazionale del disagio, reale o immaginario. Pur di opposte estrazioni, i seguaci sono accomunati da alcuni tratti: predicare complessità ma propugnare idee puerili e semplicistiche; e vivere coi piedi ben piantati in Occidente.
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Re: Venti di guerra

Messaggio da dreamcatcher »

Riporto una riflessione di Forrest pubblicata oggi su FB:

Chiamiamolo l’approfondimento.

Punto 1. Il morale.
Soledar è caduta, ormai manca solo la conferma delle autorità militari ucraine che, ad ogni modo, hanno dichiarato che le truppe ucraine continuano a combattere nella periferia della cittadina. Il che, se non lo è, suona come una sorta di indiretta ammissione che il centro di Soledar ormai …… è andato. 🥲
Ora, se escludiamo la considerazione, sulla quale mi sento di concordare, che trattasi pur sempre di una cittadina di 10.000 abitanti, insignificante quindi, in una guerra dove la posta in palio è ben altra - un intero paese o anche il solo Donbas, non sono d’accordo con chi considera questa vittoria russa, una vittoria di Pirro.
E vi spiego perché.
Il morale, più volte enunciato in questi mesi dai vari analisti militari e tecnici della guerra, come punto debole dell’esercito russo, adesso sarà ben più alto. Ció, oltre che aiutare in battaglia, molto probabilmente favorirà anche la prossima mobilitazione russa che, secondo alcune stime, dovrebbe richiamare altre 500.000 persone.
Sembrano numeri buttati lì, ma, giusto per rifletterci un po’ su, vi ricordo che lo scorso 24 febbraio, quando la Russia lanció “l’operazione militare speciale”, attaccó l’Ucraina con “soli” 200.000 uomini.

Punto 2. La città del sale.
Soledar pare significhi “città del sale” proprio in virtù del fatto che, sotto il suo suolo, ci sono infiniti e lunghissimi tunnel “salati”. Può sembrare un dettaglio, ma temo che questo possa essere il vero motivo per il quale i russi hanno sacrificato migliaia di vite umane.
Domandina: vi dice qualcosa la parola “logistica”?
Anche questo termine, come in precedenza detto su “il morale”, è stato più volte tirato in ballo dagli analisti della guerra. “Il morale delle truppe di Mosca è basso” si diceva , ma si sentiva anche e molto spesso: “gli ucraini colpiscono la logistica russa ed impediscono i rifornimenti”.
Vengo al dunque. Sotto la miniera di sale di Soledar ed i suoi infiniti cunicoli sotterranei, i russi molto probabilmente nasconderanno tutto quanto serve loro per combattere!
Cosa c’è di meglio e di più sicuro per loro che avere un posto asciutto (il sale allontana l’umidità), super sicuro perché sotto terra al riparo dagli attacchi e, per di più, vicinissimo al fronte ed a Bakhmut in particolare?
Spero di sbagliarmi, ma temo che la presa di Soledar non sia così insignificante come si vuole fare credere.

Punto 3. L’importanza della variabile “tempo”.
Lasciando Soledar ed allargando il nostro raggio di azione - e di pensiero 😁- pare che entrambi gli schieramenti si stiano preparando per la resa dei conti che, sempre secondo gli analisti, dovrebbe avvenire ad inizio primavera: tra un mese e mezzo circa.
Lo stesso Zeleha più volte dichiarato che, da marzo a seguire, ci saranno i mesi decisivi della guerra.
In queste breve arco di tempo, i russi stanno tentando di rafforzarsi numericamente e, probabilmente, anche di cambiare la loro tattica di guerra fallimentare.
Gli ucraini dal canto loro, stanno puntando tutto sulle armi - difensive come i Patriot ed i sistemi franco/italiani, ma anche offensive come i moderni tank - che finalmente i paesi occidentali sembrano disposti a concedere. Li avessero consegnati 10 mesi fa, non staremmo qui a discuterne. 🥲 Ma gli interessi economici in gioco erano troppo alti e l‘esercito russo fino a ieri super “rispettato”, probabilmente oggi fa molta meno paura.
E qui viene fuori la variabile “tempo”.
Un esempio banale per spiegarmi. Avete presente due pugili che, al dodicesimo ed ultimo round, dopo essersele suonate di santa ragione, sono entrambi sfiniti e si reggono in piedi a stento?
Entrambi prendono solo tempo per cercare di recuperare quelle ultime forze che consentirebbero ad uno dei due di dare il colpo da ko all’avversario sfinito. E chi vincerà?
Facile. Il primo che avrà recuperato più in fretta la forza sufficiente per dare un ultimo colpo mortale ad un avversario ormai sfinito.
Torniamo sul campo di battaglia in Ucraina. La domanda che mi faccio è: faranno prima ad arrivare al fronte 500.000 soldati russi “mobilitati” oppure le armi occidentali agli ucraini?
Credo che da questa variabile dipenda molto ció che succederà nei prossimi mesi.
Carlo Martini
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Re: Venti di guerra

Messaggio da Carlo Martini »

Più che una questione di tempo, per me è una questione di preparazione: i carri armati possono arrivare anche domani, ma quanto ci vuole a formare chi li conduce, considerando che stiamo parlando di macchine ben più sofisticate di quelle ex russe che hanno usato finora; i 500.000 uomini possono arrivare anche domani, ma se sono tutti "marmittoni" come lo è stato il sottoscritto, il vantaggio sarà lieve, pur considerando che per Putin sono solo carne da macello.
Per questi motivi, in ogni caso la primavera potrà essere una data importante, ma non definitiva.
Ahimè!
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Re: Venti di guerra

Messaggio da valkrav »

Carlo Martini ha scritto: giovedì 26 gennaio 2023, 13:43 i carri armati possono arrivare anche domani, ma quanto ci vuole a formare chi li conduce
MI sa la cosa e gia stata sistemata da tempo
solo ora che le notizie fanno arrivati al pubblico con un po di giochini tedeschi
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Fausto Biloslavo

Messaggio da Mauroest »

sono parecchi mesi che Biloslavo sta girando l'Italia facendo conferenze sulla guerra in UA e vendendo il suo libro. Ho assistito ad una conferenza. Lui ha trascorso un centinaio di giorni dall'inizio a fasi alterne. A Luglio e' rientrato a Trieste. Alle conferenze ne parla come se fosse rientrato ieri con una sottile ma ben definita linea russa sottilineando che anche l'UA ha le mani insanguinate e che le armi non servono a risolvere e che il Donbass...
Eppure era ospitato dalle nostre truppe e con loro per molti giorni. Scrive per Panorama ed ilGiornale, e le sue telecronache erano trasmesse da Mediaset
Giornali russi due mesi fa, riportavano notizia americana che Biloslavo e' segnalato come russlandversteher assieme ad altri italiani.
Pero' mi sembra strano che l' SBU non si sia accorta di questo. Fatto e' che da Luglio il cronista di guerra non ha piu' messo piede in UA
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gioviale1956
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Re: Venti di guerra

Messaggio da gioviale1956 »

Buonasera a tutti. Cosa consigliate per inviare denaro in Ucraina ? Ci sono novità recenti ? Leggo che non si pagherebbero commissioni , vi risulta? Grazie.
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Re: Venti di guerra

Messaggio da dreamcatcher »

Sulle commissioni azzerate ho dubbi, penso dipenda dal servizio utilizzato.
Per quel che ne so, da Paysend ai vari western union, funziona tutto. Il problema è in Ucraina per riuscire a ritirare i soldi, almeno in campagna è impresa ardua perchè i bancomat presenti nelle città un po' più grandi nelle vicinanze, spesso sono vuoti.

In questi giorni il cambio è molto favorevole.
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Re: Venti di guerra

Messaggio da Mauroest »

uso Wise . Ho spedito 30 Euro su cc ucraino e la commissione e' stata 0.40 Centesimi. se mi scrivi messaggio privato ti do link di invito
gioviale1956 ha scritto: domenica 5 febbraio 2023, 20:45 Buonasera a tutti. Cosa consigliate per inviare denaro in Ucraina ? Ci sono novità recenti ? Leggo che non si pagherebbero commissioni , vi risulta? Grazie.
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Re: Venti di guerra

Messaggio da gioviale1956 »

Non sei autorizzato a leggere messaggi privati. Mi compare questo messaggio.
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Re: Venti di guerra

Messaggio da dreamcatcher »

provo a vedere come mai... siete entrambi utenti esperti e con molti messaggi alle spalle, è strano.
Nel caso sento Alibrando.
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Re: Venti di guerra

Messaggio da dreamcatcher »

gioviale1956 ha scritto: martedì 7 febbraio 2023, 14:45 Non sei autorizzato a leggere messaggi privati. Mi compare questo messaggio.
Prova ora.
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Re: Venti di guerra

Messaggio da gioviale1956 »

Buondi , il messaggio è uguale . Comunque pare che con Ria Money Transfer si spenda poco.
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Re: Venti di guerra

Messaggio da dreamcatcher »

Strano, ho fatto io l'attivazione dei MP e il sistema mi diceva autorizzato, con un bel verde in bella vista.
Mi spiace...
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Re: Venti di guerra

Messaggio da Carlo Martini »

Ho provato a mandare dei soldi tramite iban, e mal me n'è incorso: per 100 € la mia banca se ne è presi 5 e a Kiev ne sono arrivati 87!
La signora che cura casa mia scuotendo la testa mi ha detto che con Ria avrei speso 2,50 €...
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