Venti di guerra

La politica in Ucraina.
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dreamcatcher
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Re: Venti di guerra

Messaggio da dreamcatcher »

Nulla di nuovo ma...

Secondo quanto riferito da un resoconto pubblicato da Radio Free Europe (RFE), le soldatesse russe sarebbero state sottoposte ad abusi e violenze sessuali da parte di soldati maschi e sottoposte a pressioni affinché diventassero le "mogli da campo" degli ufficiali.

RFE ha pubblicato il resoconto di una donna soldato di 42 anni di nome Margarita, che è stata sottoposta a cure psichiatriche in Russia per le sue esperienze traumatiche durante la guerra in Ucraina, dove ha prestato servizio come medico.
È una delle circa 40.000 donne che prestano servizio nelle forze armate russe, di cui oltre 4.000 nel grado di ufficiale. Ciò corrisponde al 4 per cento delle forze armate russe e meno dell'1 per cento degli ufficiali, una percentuale di gran lunga inferiore a quella di molti altri eserciti.
Molte sono in ruoli medici.

Margarita dice che i suoi problemi sono iniziati quando un colonnello l'ha notata nella base militare di Novosmolino nella regione di Nizhny Novgorod. Le disse che avrebbe lavorato nel suo quartier generale, ma altri la avvertirono: "Il colonnello ha messo gli occhi su di te. Probabilmente sarai la sua moglie da campo".

Le mogli di campo sono un'antica tradizione nelle forze armate russe (e precedentemente sovietiche). Durante la seconda guerra mondiale, le donne soldato venivano spesso costrette a rapporti sessuali o venivano semplicemente violentate. Alcune hanno stabilito relazioni con alti ufficiali per proteggersi dallo stupro.
Tali donne erano conosciute come Mobile Field Wives ("Pokhodno-Polevye Zheny", abbreviato PPZh in gergo militare, un gioco di parole sui fucili mitragliatori - PPSh). Per alcune donne, rimanere incinta era un modo utile per uscire dai combattimenti, poiché di conseguenza sarebbero state congedate di sicuro.
La tradizione della "moglie da campo" è stata ripresa durante la guerra sovietica in Afghanistan (1979-1989), ma con molte meno donne nell'Armata Rossa rispetto a quante fossero durante la seconda guerra mondiale; la competizione tra ufficiali per le donne era feroce e talvolta violenta. In alcuni casi, gli ufficiali hanno combattuto duelli per le donne.

Margarita dice di essere stata "severamente punita" per aver rifiutato le avances del colonnello. "Per un mese ho vissuto praticamente all'aperto. Mentre tutti gli altri erano alloggiati in palazzi o baracche, io dormivo per terra in una tenda da campo lungo la strada. A volte mi mancava anche il rancio".
"Volevano piegarmi in modo che accettassi di andare a letto con lui. Ma ho tenuto duro. E quando ha capito che non mi sarei sottomessa, mi ha trasferito in un'unità di artiglieria vicino al fronte. Ho pensato che sarei morta lì. "

Quasi tutte le sue sette colleghe hanno ceduto alle pressioni per diventare mogli da campo. "Hanno deciso che era meglio vivere nelle retrovie con del buon cibo e molte sigarette", dice.
"[Una donna] ha ceduto già a settembre. Le hanno semplicemente detto senza mezzi termini: 'Piaci a questo ragazzo e tu starai con lui.'"
Alcune donne sono state sottoposte a trattamenti violenti da parte degli agenti. Una è stato ripetutamente picchiata dal "suo" ufficiale prima che lui le sparasse e la ferisse gravemente.
"Se fossero ubriachi o se fosse coinvolta la gelosia, non lo so. Ma ha cercato di far sembrare che fossero stati gli ucraini, si è persino ferito al braccio e ha detto che l'aveva protetta".

Non sorprende che Margarita dica di non poter raccomandare la carriera militare alle donne russe. "La società russa considera le donne in guerra solo delle prostitute", dice. Si dice che un quarto di tutte le donne in servizio con l'esercito russo abbia subito molestie sessuali.
Ciò rievoca l'esperienza delle donne che hanno prestato servizio nella seconda guerra mondiale, alcune delle quali erano riluttanti a indossare le loro medaglie in pubblico perché temevano di essere stigmatizzate come mogli da campo.

Come ricorda una donna che ha combattuto nella seconda guerra mondiale, "Abbiamo sopportato un tale fardello quando siamo tornate a casa e abbiamo sentito sguardi di disprezzo su noi stesse... molte di noi hanno nascosto il nostro passato militare, eravamo imbarazzate a parlarne e abbiamo buttato via i nostri biglietti militari. "
Margarita è stata infine rimandata in Russia per cure psichiatriche per il trauma causato dal dover trattare molti soldati che erano stati torturati dai propri ufficiali o che si erano feriti per uscire dalle trincee in prima linea.

fonte:
https://www.rferl.org/.../women-russian.../32342221.html


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Re: Venti di guerra

Messaggio da dreamcatcher »

(lungo, ma penso interessante)

Un cenno a quella che in generale viene considerata opposizione a Putin e che in occidente, e in maniera particolare in Italia, viene erroneamente poi definita come “liberale” o “democratica”.
Più o meno come quando una certa parte politica durante le elezioni in USA si mette a fare tifo da stadio per il partito democratico, neanche fosse una sezione staccata del PCI, dimenticando che si tratta sempre e comunque di un partito americano e che tutto fa tranne fondare i propri principi nel marxismo-leninismo, nell’anarchia e oggi, nei vari movimenti abcdefgeccecc+-*. Infatti poi puntualmente restano delusi.

Più volte ad esempio ho accennato a come di suo Navalny non sia un santo e non abbia idee particolarmente idonee per uno stato democratico nel vero senso della parola. E’ innegabile che sia un perseguitato e che sia meglio del suo persecutore, ma da qui a mettergli l’aureola in testa ce ne passa.
Questo non vuol dire che in Russia non vi sia opposizione o che non vi siano convinti sostenitori di un cambiamento in senso democratico, con tutto ciò che questo comporterebbe a livello di diritto. E’ che sono pochi e ora come ora, molto poco sotto i riflettori. Anche perché secondo la cara e vecchia tradizione sovietica, l’opposizione la si fa principalmente sfruttando la corruzione di una parte di coloro che già sono al potere, il che inevitabilmente lega anche gli oppositori del regime mani e piedi alla “mafia” – in senso generale. Putin ne è un esempio più che illuminante: ha fatto la “sua” rivoluzione appoggiandosi al kgb. Molti degli oligarchi che oggi contano qualcosa, li ha creati lui. Essi sanno bene che così come li ha creati, li può annientare.

Fatta questa premessa, ho pensato di dare spazio a un post scritto sui social da tale Ekaterina Shulmann che in un certo senso è considerata un’oppositrice di Putin, o comunque un’intellettuale non perfettamente allineata al suo regime dittatoriale. Qualche giorno fa sulla sua porta di casa erano stato attaccati dei volantini con tanto di foto e scritta “amica dei nazisti”. E' una personalità molto in vista, In Italia poco conosciuta ma basterà la giusta occasione per prendere visibilità ed essere dipinta come un’eroina dell’opposizione, magari la Sanna Marin della Federazione Russa. Ricordiamoci la Timoshenko, diventata simbolo della tirannia di Yanukovic… in Italia però, perché in Ucraina la sua reputazione era già rovinata da anni e in molti l’avrebbero vista più volentieri marcire in galera che applaudita sul palco di Maidan.

La Shulman rispondeva a un intervento di un altro attivista, Oleg Pshenichny, volto noto per chi conosce “the Insider Russia” e segue le indagini giornalistiche volte a smascherare, assai spesso, le fake news pubblicate dal Cremlino.

Psenichny molto realisticamente, partendo da un episodio di cronaca nera che in Russia ha visto coinvolto un ex galeotto di ritorno dal fronte, si chiedeva se qualcuno stesse prendendo seriamente il problema, perché a suo modo di vedere la Russia si troverà presto a fare i conti con molte migliaia di galeotti o squilibrati rimasti a piede libero dopo l’apertura delle carceri voluta dal regime per reclutare carne da macello per il fronte.

Ed ecco che la Shulman è intervenuta mostrando tutta la sua incapacità di ragionare in maniera liberale, ma direi addirittura civile, mostrando tutti i limiti suoi e di gran parte degli oppositori di Putin. Come commentava un blogger ucraino, l’occidente si troverà a pagare due volte, una per i danni in Ucraina, una nella speranza di sostenere un’opposizione a Putin che si rivelerà altrettanto dispotica come il regime in carica oggi.

Cosa afferma la Shulman? Più o meno si esprime così:
La casa del vicino sta bruciando, ma la nostra si sta allagando per le tubature rotte. A ognuno le proprie lacrime. Ma solo la casa del vicino verrà ricostruita con l’aiuto di tuto il mondo, mentre a noi sarà impedito di ripararla e ci verrà risposto che le tubature hanno sempre perso acqua e prima di chiedere aiuto dovremmo cominciare noi a capire da dove arriva tutto lo schifo che ci galleggia dentro”.

La casa del vicino è l’Ucraina. Shulman non nega l’incendio, ma nelle sue parole non solo paragona quanto accade in Ucraina con la situazione in Russia (incendio e allagamento), ma non accenna minimamente alla causa del fuoco. Chi ha appiccato l’incendio alla casa del vicino? O si è trattato di un fenomeno naturale, di autocombustione?

Allo stesso modo traspare invidia, quasi un senso di ingiustizia, perché solo la casa che sta bruciando con i suoi abitanti intrappolati dentro, verrà ricostruita. La sua casa, quella allagata da vent’anni, dove gli escrementi galleggiano e tutti li vedono ma nessuno provvede, verrà abbandonata a se stessa. Non c’è empatia, non c’è un accenno alla corresponsabilità di ciascuno che è alla base di quella situazione di sfascio che oggi è sotto gli occhi di tutti. Anzi, buona parte dei Russi sguazzano nella casa allagata, alcuni vi annegano ma paiono avere solo due occupazioni: puntare il dito sulla casa che brucia, e lamentarsi perché lì qualcuno tenta di spegnere l’incendio e un giorno ricostruirà.

Che supporto può chiedere un’opposizione che ragiona in questo modo? Che credibilità può avere, in Ucraina ma anche nel resto del mondo, una persona che non riconosce la responsabilità di ciò che sta accadendo?

Qualcuno potrà obiettare che Shulman a modo suo sta chiedendo aiuto e che è consapevole di quanto schifoso sia il regime di Putin e quanto difficile sia per chi abita in quella casa allagata poterla riparare e ripulire da solo. Potrebbe essere ma…
…ma qualche post più in basso, un utente le fa notare se questo (nello specifico la concessione dei visti, ma vale per le sanzioni e quindi per gli aiuti all’Ucraina) non sia il risultato delle conseguenze della politica estera della Federazione Russa.

Che risposta ci sarebbe da aspettarsi da un’oppositrice di Putin? Da un’alternativa al regime nazista che è il Cremlino oggi?
Di certo non quella data dalla Shulman:
“attenzione! Questo modo di ragionare è molto pericoloso! Causa-effetto: l’aggressione dell’Ucraina allora è la conseguenza della politica interna ucraina?”
Per la politologa, l’Ucraina non andava invasa, ma la Russia non andava punita per ciò che sta accadendo in Ucraina. Un modo di ragiknare che forse, molto forse, può far comodo a Santoro e Orsini, ma sicuramente sta facendo rivoltare nella tomba gente come Sentsov e Politovskaya.
Ecco, forse una chiave di lettura sta proprio in questo: gli oppositori veramente pericolosi per il regime-russia (non solo per Putin), sono più o meno tutti sottoterra, quelli ancora vivi lo devono al fatto che hanno nel loro dna qualcosa che li lega alla follia politica che pervade la russia da un secolo a questa parte.
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Re: Venti di guerra

Messaggio da dreamcatcher »

Altro tema interessante in qualche modo collegato a quanto è successo in Ucraina anche prima della guerra e quanto scrivevo a proposito dell’opposizione al regime.

Prendo spunto da alcune considerazioni scritte da Azamat Junisbai, kazako professore di sociologia a Los Angeles, e pubblicate anche sul giornale spagnolo El Pais. A mio parere spiegano molto bene ciò che ancora oggi fanno fatica a comprendere tutti coloro che non sono nati e cresciuti in unione sovietica.
Chi invece fa il nostalgico, vuol dire che o non ha mai vissuto in Unione Sovietica, oppure non ha capito niente.

Come molti Kazaki russificati della mia generazione, ho smesso di essere sovietico due volte.
In primo luogo, nel 1991, quando l'URSS si è disintegrata.
In secondo luogo, nel 2022, quando la Russia ha intensificato il suo attacco all'Ucraina a livelli di genocidio, spazzando via gli ultimi frammenti di buona volontà residua nei confronti dell'Unione Sovietica.

La natura atroce dell’invasione russa ha cancellato ogni residuo di nostalgia. (Orsini? Vauro? Capuozzo? Travaglio?)

L'attacco all'Ucraina ha reso impossibile vedere la Russia come qualcosa di diverso da un impero revanscista che cercava disperatamente di invertire il flusso del tempo ristabilendo il controllo su un Paese sovrano che un tempo aveva colonizzato.

L'insistenza sulla narrativa della "Guerra di Putin" è fuorviante poiché nasconde il ruolo del revanscismo imperiale russo nella guerra.
È particolarmente scoraggiante vedere membri dell'opposizione russa farlo. Quando i migliori e i più brillanti della Russia si rifiutano di riconoscere il problema, è difficile essere ottimisti.

Finché la società russa continuerà a considerarsi un potere benevolo che ha donato la modernità alle società che un tempo controllava e a vedere il crollo dell'URSS come una tragedia da invertire, continuerà a essere una minaccia per i suoi vicini e la pace rimarrà sfuggente.

È difficile immaginare una resa dei conti con la propria storia di potenza coloniale fino a quando la Russia non sarà sconfitta in Ucraina. Nel frattempo, in luoghi come il Kazakistan, c'è un risveglio tra i Kazaki russificati che si sono sentiti a lungo disconnessi dalla propria lingua e cultura.
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Re: Venti di guerra

Messaggio da valkrav »

dreamcatcher ha scritto: venerdì 21 aprile 2023, 18:23 cercava disperatamente di invertire il flusso del tempo[/u] ristabilendo il controllo su un Paese sovrano che un tempo aveva colonizzato.
non proprio cosi, la Russia e un frutto di colonizzazione da parte del principato di Kiev che man mano crescendo diventato piu grande e piu forte del suo padrone
fino ad ora dicono "Kiev e la madre delle citta russe"

Come gli USA il frutto della colonizzazione britanica, ma oggi proprio americani fanno padroni ai suoi colonizzatori
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Re: Venti di guerra

Messaggio da dreamcatcher »

si è giustissimo quello che hai scritto, ma qui si faceva riferimento probabilmente al periodo sovietico.
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Re: Venti di guerra

Messaggio da Gianmarco58 »

Copio e incollo e mi domando il perché.

La Repubblica
Un piano di Kiev per colpire Mosca il 24 febbraio bloccato dalla Cia
Storia di dal nostro inviato Corrado Zunino • 11 h fa

MYKOLAIV - La controffensiva ucraina va all’estero. Sempre più spesso, minacciando i cittadini russi in casa loro. La guerra da esportazione contro l’invasore ha appena conosciuto un altro capitolo in escalation: diciassette chili di esplosivo lanciati su Mosca, e precipitati nella sua larga provincia.

Il drone, che sosteneva l’esplosivo, è stato trovato da una residente in un’area boschiva vicino a Noginsk, 50 chilometri a Est della capitale. Nel pomeriggio di domenica scorsa la donna ha riferito alla polizia di aver trovato un «grosso aliante» a 300 metri da casa sua: aveva travolto un albero. Era, in verità, un drone UJ-22 Airborn di fabbricazione ucraina, lungo 3,5 metri: era andato giù perché aveva esaurito il carburante. Al suo interno sono state trovate trenta bricchette, del peso di 570 grammi l’una, cariche di esplosivo. Non si sa da dove il drone sia partito, visto che quel tipo può volare per 800 chilometri.

Da quando ha fatto crollare due campate del Ponte di Crimea — assalto dello scorso 8 ottobre, in verità, mai rivendicato dalle forze ucraine — , Kiev ha via via alzato il tiro delle proprie missioni in Russia. Disse, allora, il consigliere di Zelensky, Mykhaylo Podoliak: «Questo è solo l’inizio».
Ciao a tutti, io me ne vado. Buona fortuna. Slava Ucraina!
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Re: Venti di guerra

Messaggio da dreamcatcher »

Che dirti Gianmarco.

io una risposta ce l'avrei, ma è dettata più dal cuore che dalla testa.

Però mi chiedo anche perchè bisogna per forza scrivere un articolo così pieno di imprecisioni, tutte volte a dipingere l'Ucraina come la parte interessata a portare la guerra in Russia al posto di fermarla.

Mi spiego. La scelta di non contrattaccare in territorio russo è dettata fondamentalmente dal buonsenso (=l'Ucraina è aggredita, non aggressore) e dalla necessità di ricevere supporto dall'occidente (=diamo armi all'ucraina se e solo se le utilizza sul proprio territorio).
Dal punto di vista militare e anche da quello logico, non vi sarebbe alcun motivo per non attaccare in territorio russo, ove ve ne fosse la possibilità.
Siamo in grado di colpire il ponte di Kerch? Il ponte di Kerch ha un'importanza a livello strategico? avvantaggia il nemico? Sì, no. Se sì, lo posso colpire. Dopotutto, sono in guerra, o no?

Penso alla flotta russa nel mar nero: blocco delle esportazioni, inagibuilità dei porti (uno, ormai) ucraini, e soprattutto, lancio di missili su territorio ucraino e su obiettivi civili. La posso affondare? La affondo.

Molto probabile che il "niet" arrivi da chi fornisce la armi in grado di affondare le navi da guerra russe. Mi viene concesso di compiere azioni dimostrative (moskva, il ponte di kerch,,,) a ricordare a Putin che volendo, le sue 11 navi vanno a decorare il fondale. Poi però realisticamente incasso una scarica di missili e muoiono 10-20-30 persone civili alla volta.

il drone precipitato l'altra notte non sarebbe mai arrivato a Mosca, volendo non c' bisogno di percorrere 800km per arrivarci. Azione dimostrativa? O semplicemente errore, avaria, mentre l'obiettivo era un deposito di armi, o un punto di supporto logistico, come accaduto più e più volte?

Vengo alla mia risposta riguardo Mosca. Penso che se la guerra non si deciderà in maniera netta in Ucraina, prima o poi qualcosa accadrà anche a Mosca.
Mi ricordo Belgrado, e senza le bombe Nato su Belgrado purtroppo nessuno in serbia si sarebbe reso conto che la guerra non è qualcosa da guardare dal divano di casa.

Attenzione, non sto difendendo l'idea di un attacco a Mosca, San Pietroburgo o altro, soprattutto coinvolgendo i civili.

QUesto perchè sono pro-Ucraina e sono una persona civile, non un pro-Putin, pro-criminali-di-guerra, o se si preferisce, nazista.
Questo perchè l'onore di prendere a cannonate la capitale, gli uffici amministrativi e via via, le strade, le scuole, le chiese, i cimiteri, i musei fino alle abitazioni e perfino i pollai, questo onore lo lascio volentieri ai Russi, che pensano che sia cosa buona e giusta.

Allora la domanda che mi porrei è: perchè bombardare i civili? Perchè radere al suolo il donbass che si voleva liberare? Perchè ammazzare un mare di gente solo perchè viveva in Ucraina? Cosa stiamo condannando, la guerra di invasione (con centinaia di migliaia di morti) o la guerra da esportazione, (con qualche drone qua e là)? Ah... i droni ucraini... logico.
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Re: Venti di guerra

Messaggio da Ciorni.voran »

Le azioni sul territorio russo sono sconvenienti perchè rafforzerebbero il sentimento nazionale di quel paese cosa che per Putin sarebbe un grande vantaggio in termini di mobilitazione di nuove truppe.Nemmeno loro lo fanno a parti invertite.Comunque hanno armi che la contraerea ucraina non può intercettare, potrebbero distruggere il Parlamento o il Palazzo del Presidente o altri edifici amministrativi con un particolare valore simbolico.Ma non lo fanno per ovvi motivi, non conviene.Che senso avrebbe intimidire la popolazione russa?State attenti che vi possiamo colpire anche li in ogni momento.E' illogico perchè vai a rinforzare tutta la retorica dell'Occidente che assedia la "povera" Russia.Quasi la giustifichi.Presumo che anche per questo siano proibite le azioni di un certo tipo sul territorio russo riconosciuto internazionalmente.E' chiaro che gli USA orientino le decisioni del Comando Militare ucraino.Ma esisterebbe ancora l'Ucraina oggi senza il supporto militare ed economico che gli forniscono?Poi è difficile dire se è nato prima l'uovo o la gallina ma di fatto è oggettivamente così.Prima lo facevano gli altri tant'è che gli rinnovavano sempre l'affitto delle basi militari in Crimea che per l'Ucraina non è una inutile appendice della quali potersi disfare con leggerezza in una trattativa ma ha una rilevanza strategica non indifferente.Senza la Crimea non puoi controllare il Mar d'Azov e esponi tutto il sud del paese a una minaccia continua.Non puoi nemmeno controllare i traffici commerciali.

La flotta del Mar Nero secondo me è fuori dalla portata delle armi ucraine al momento e i droni poco possono fare.La Russia sono mesi che sgancia missili a migliaia sull'Ucraina senza ottenere un particolare vantaggio strategico.Lo stesso sarebbe se potessero farlo a parti invertite.Comunque al momento gli aerei ucraini non potrebbero arrivare a Mosca perchè in quel settore sono ancora di molto inferiori.con i Mig29 è impossibile, sono visti prima dagli aerei russi e non possono lanciare missili e allontanarsi perchè devono illuminare il bersaglio continuamente con i radar.
Il Mondo alla rovescia, quello del male, della follia distruttiva e dell’assurdo è difeso e costruito da un esercito di “medici pietosi”, di anime belle allo specchio, di persone che vanno dove le porta il cuore avendo lasciato la testa a casa.
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Re: Venti di guerra

Messaggio da dreamcatcher »

Tra l'altro l'inviato di repubblica Corrado Zunino è rimasto ferito oggi nei pressi di kherson, secondo le prime informazioni è stato invece ucciso il suo traduttore.

Leggo ora sul suo profilo twitter che è stato ferito alla spalla ed è in viaggio verso Odessa. Il suo traduttore, Bohdan, ucraino, è stato ucciso.
Zunino aveva il giubbotto con la scritta PRESS ma sappiamo bene che per i cecchini russi suona più come un invito a prendere la mira, esattamente come le croci rosse e le scritte "DETI", "bambini".

Sempre su twitter noto come si metta in evidenza che la zona fosse ad altissimo rischio (il ponte sul dnipro) e in tanti chiedono chi avesse autorizzato il giornalista da andare lì. Non so come stiano le cose, se effettivamente si trattasse di zona interdetta, ma i reporter di guerra rischiano, ce ne ricordiamo solo quando accade qualcosa.

Anche per questo mi chiedo se tante volte vale veramente la pena rischiare la vita per poi tornare a raccontare un mare di frottole. Tanto rispetto per chi va sul posto e fa il giornalista in maniera corretta, è un lavoro veramente prezioso.

infine, tra i tanti commenti, quelli di chi chiede più o meno esplicitamente che Repubblica si ricordi che anche l'interprete aveva una famiglia. Lavoro dietro le quinte quello svolto da questi ragazzi: autisti, interpreti, intermediari... altrettanto rischioso e mai valorizzato abbastanza.
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Re: Venti di guerra

Messaggio da Ciorni.voran »

Sono personalismi perché ovunque tu vada avrai sempre una visione parziale e incompleta di quello che accade.La Repubblica poi è un giornalaccio che ormai leggono poche persone e pur essendo pro-Ucraina che è un merito lo fa in modo esagerato,"peloso" e soprattutto inesatto. Così come ha fatto al tempo della pandemia fa per il conflitto in Ucraina perché difende gli interessi dei suoi editori di riferimento che a sua volta fanno parte di grandi gruppi di potere trans-nazionali.Quando da una notizia questo giornale devi sempre fargli la tara.
Il Mondo alla rovescia, quello del male, della follia distruttiva e dell’assurdo è difeso e costruito da un esercito di “medici pietosi”, di anime belle allo specchio, di persone che vanno dove le porta il cuore avendo lasciato la testa a casa.
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Re: Venti di guerra

Messaggio da dreamcatcher »

Ciorni.voran ha scritto: giovedì 27 aprile 2023, 7:28 La Repubblica poi è un giornalaccio [...] soprattutto inesatto. C[...]Quando da una notizia questo giornale devi sempre fargli la tara.
Infatti. E' quello che intendevo quando ho commentato l'articolo riportato da Gianmarco.

condivisibile anche quanto scrivi sul punto di vista di un giornalista che pur trovandosi al fronte non può avere una visione completa e imparziale della situazione.
Ma ci sono dei distinguo.

Per scrivere o raccontare di Bucha come ha fatto (e fa ancora) capuozzo, non c'è bisogno di andare sul posto.
Poi se uno ci vuole andare comunque, rischiare di prendersi una granata sulla testa, al solo scopo di raccontare le stesse fandonie, liberissimo di farlo. Non ne vedo l'utilità, tutto qui.

Penso che siccome la vita ha un enorme valore, sia il giornalista sia chi lo accompagna, la debba mettere a repentaglio solo se è inevitabile per onorare al meglio la propria missione. gente faziosa col casco in testa e il giubbotto antiproiettile ce n'è tanta, ma potrebbe fare a meno di andare lì. Se lo fa, o è per puro esibizionismo, o per mancanza di materia grigia. Abbiamo avuto "reporter" che si trovavano nel Donbass nel 2014 e raccontavano di guerra civile, insistendo che gli "omini verdi" non fossero russi. Oggi uno di loro (a caso, Girkin) è anche un importante blogger militare, mi chiedo com'è che dei "reporter sul campo" nessuno se ne fosse accorto allora. Eppure c'era anche chi seduto sul divano, glielo raccontava.

Questo per dire che chi fa del vero giornalismo, chi è veramente attratto dal trovarsi sulla scena, dal desiderio di raccontare ciò che accade, svolge una missione preziosissima ed è importante al pari del medico, del soccorritore, del militare.

Che non possa avere una visione completa e dettagliata della situazione è cosa ovvia. Ancora meno militarmente parlando, e ci mancherebbe che l'inviato abbia la possibilità di contare carri armati e munizioni, morti e feriti da entrambe le parti e anche andare a cena col generale di turno per farsi raccontare cosa farà sul campo di battaglia il giorno dopo.

Testimoniare l'evidenza non è così banale come potrebbe sembrare. A Kherson i Russi sparano da una parte all'altra del Dnipro. E sparano sui civil, sui giornalisti, sui sanitari, sparano e basta. Questo va detto, ripetuto, mostrato, va ripulito il cervello di quella gente che in Italia si è bevuta le pu**anate che per anni gli hanno raccontato i grandi corrispondenti da Mosca, e ancora gli raccontano i grandi onniscienti da salottino tv.
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Re: Venti di guerra

Messaggio da Ciorni.voran »

Si hai ragione.C'è un giornalismo di inchiesta che richiede che ci si rechi sul posto per raccogliere informazioni.Praticamente è un giornalismo che si sostituisce al lavoro degli inquirenti e spesso anticipa pure le sentenze dei tribunali quando un processo penale per arrivare alla conclusione impiega mediamente 1600 giorni.Molto spesso è giornalismo spazzatura che serve a denigrare istituzioni o gruppi di persone o aumentare lo share di trasmissioni decotte intercettando l'attenzione delle persone con trame morbose, video decontestualizzati o quant'altro.Vedi Iene, Piazza Pulita e robaccia simile.

Praticamente è quasi impossibile da un giornalista avere una descrizione verosimile di quello che accade.Allora l'unica cosa è cogliere le incongruenze che ci sono.Ti faccio un piccolo esempio di cosa intendo.Se tu prendi un media russo e uno ucraino ti accorgi di come in quello ucraino vengono descritti i fatti nei minimi dettagli mentre nell'altro sono sempre molto reticenti.Allora ti chiedi; come mai sono così avari di informazioni?Cosa devono divulgare e cosa non devono far sapere?Perchè filtrano solo informazioni di un certo tipo e non altre?Oppure...come mai certe notizie compaiono solo sui media occidentali e non su quelli ucraini che sono li direttamente sul campo?

Quali notizie trapelano dai comandi militari?Cosa pubblicano i vari reparti militari sulle loro pagine social?Chi sono gli editori di riferimento di questo o quel giornale?Che interesse hanno ad evidenziare un aspetto rispetto a un altro?Che tipo di taglio ha l'articolo?Propagandistico?Ovviamente in guerra sono molti questi articoli.Poi filtri tutto alla luce delle tue esperienze personali di persone che comunque hanno una esperienza pluriennale di questo paese.Ma se non fai questo lavoro di scavo e confronto delle notizie il media che leggi o ascolti tenterà quasi sempre di plagiarti.

Uno che conosce chi sono gli azionisti del gruppo Gedi , tornando al discorso precedente, capisce che i loro media pompano sul conflitto ucraino anticipando fatti che non sono accaduti, con un eccesso di mostrificazione del nemico e un ottimismo spesso non giustificato.Un giornalismo che crea false aspettative e alla fine si rende pure improduttivo.Io personalmente leggo solo media ucraini anche li con la dovuta tara,perchè poi è chiaro che la propaganda in guerra è un'arma della quale nessun paese coinvolto nel conflitto si può privare.

Le posizioni solo ideologiche però sono molto difficile da sgretolare anche davanti alle evidenze più clamorose.Tu puoi confutare tutto dialetticamente utilizzando la logica aristotelica ma ti diranno sempre che non è vero che è un complotto che c'è sempre un filo rosso che lega tutti gli avvenimenti in ogni parte del pianeta e in ogni tempo.Sono le posizioni tipiche e un po' ipocrite di quelli che parlano della pace in astratto, trattative senza fornire delucidazioni su quali sarebbero le basi su cui impostarle queste trattative, cessazione delle forniture militari occidentali.Vogliono praticamente la sconfitta militare dell'Ucraina,l'affermazione dei russi nascondendosi sotto la bandiera della pace.

Mentre il governo della nazione (nostra) invia treni carichi di carri armati ci sono personaggi che chiedono DI FATTO la sconfitta militare dell'Ucraina.Se un governo manda armi in un paese compresi i modernissimi SAMP/T è neutrale rispetto al conflitto o si trova già coinvolto?Anche gli USA inviavano aiuti militari all'URSS senza i quali non avrebbero potuto reggere nella prima fase del conflitto ma non erano ancora direttamente impegnati. Non credo che negli USA ci fossero giornalisti fiancheggiatori della Germania nazista nonostante gli USA fosse quanto di più distante dalla URSS. Quindi cosa voglio dire? Ché questo non è giornalismo, non è libertà di opinione e deve essere limitato.Oltretutto il governo italiano attuale si è presentato in campagna elettorale con un programma che sosteneva apertamente l'Ucraina , ha vinto le elezioni e assolve al mandato elettorale conferitogli. Gli alleati mandano 2000 mezzi corazzati (tra tutto) in Ucraina e poi permettono che qualcuno possa sgretolare il consenso di coloro che li mandano mi pare stupido e sbagliato. Anche perché una delle poche armi a disposizione di Putin è il tempo, le elezioni americane di fine mandato e il tempo...oltre alle ambiguità dei furbi cinesi.
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Re: Venti di guerra

Messaggio da Ciorni.voran »

Lasciamo un pensiero per il primo maggio.Lo faccio io perchè Dream che è un gaudente dedica queste giornate alle grigliate.

Lo vogliamo dedicare ai lavoratori delle forze di difesa della contraerea ucraina che anche in queste ore hanno dovuto lavorare parecchio e hanno svolto molto bene il loro lavoro come sempre.

L'altro giorno giorno 25 morti di cui 4 bambini, uno di due anni nell'attacco missilistico al "grattacielo" di Uman.
Di ventritrè missili ventuno sono stati abbattuti, uno ha causato questo disastro.Se fossero caduti tutti cosa sarebbe successo?Alla faccia di quelli che vorrebbero disarmare il paese.Le armi moderne sono uno scudo vitale a protezione della vita della popolazione ucraina.

Buon primo maggio.
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Re: Venti di guerra

Messaggio da Gianmarco58 »

Copio e incollo.
(Adnkronos) - "Un leader", Volodymyr Zelensky, "con istinti aggressivi che contrastano nettamente con la sua immagine pubblica di statista calmo e stoico che resiste all'attacco brutale della Russia". E' quanto rivelano i documenti che fanno parte di quelli diffusi nelle settimane scorse sulla piattaforma di messaggistica Discord. A sostenerlo è il Washington Post, sulla base degli ultimi leak di documenti classificati dell'intelligence statunitense che descrivono le sue comunicazioni interne con i principali aiutanti e leader militari.

Il presidente dell'Ucraina si è guadagnato la fiducia dei governi occidentali rifiutando di usare le armi da loro fornite per colpire la Russia, ma, a porte chiuse, il leader ucraino ha proposto di andare in "una direzione più audace", sostiene il Washington Post secondo il quale Zelensky avrebbe proposto di "occupare villaggi russi per avere maggiore leva su Mosca, di bombardare un oleodotto che trasferisce il petrolio russo all'Ungheria, Paese membro della Nato", desiderando "privatamente missili a lungo raggio per colpire obiettivi all'interno dei confini russi".
Ciao a tutti, io me ne vado. Buona fortuna. Slava Ucraina!
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Re: Venti di guerra

Messaggio da dreamcatcher »

Con Putin bisogna usare i denti e le unghie.

Per quanto può essere descritto come uomo dagli "istinti aggressivi" è SEMPRE la vittima, l'aggredito.

Spiegatemi : Putin che SI SENTIVA minacciato poteva fare la bestia feroce... e Zelensky, AGGREDITO, deve fare l'agnello?

Ma si, tranquilli in Russia, se non ve la tira in testa il vostro eroe, l'atomica non ve la tira nessuno... il mausoleo di Lenin non ve lo tocca nessuno, nessuno ci tiene a convincervi che vivete da un secolo come scarafaggi... solo, fate un favore, restate li dove siete, lontani dagli uomini "con istinti aggressivi".
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