Storia di una passione sfrenata e del suo terribile contra..

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maximka68
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Re: Storia di una passione sfrenata e del suo terribile contra..

Messaggio da maximka68 »

Ciao Dreamcatcher,

la tipologia criminale con cui ho avuto a che fare nel corso di tre anni di attività è stata sostanzialmente di due tipi: da una parte balordi, drogati o ubriachi con tendenze violente e dall’altra i mafiosi

Con i primi ho risolto qualche situazione spiacevole con la pura fisicità, sbattendoli fuori dal mio salone perché fortunatamente non erano armati, ma con i criminali seri ho dovuto trovare un accordo economico, corrispondendo loro cospicue somme di danaro mensili ( oltre alle somme che pagavo alla polizia)

Niente auto bruciate, anche perché giravo in metropolitana :D , ma personaggi inequivocabili mi fecero una visita ‘cortese’ per spiegarmi come le cose andavano nel mercato dei massaggi erotici per non incorrere in brutte conseguenze ed io mi accordai con loro ottenendo tranquillità (apparente).

Dunque mi sentivo intoccabile fuori e dentro il salone, perché pagavo sia i poliziotti che i mafiosi e forte di questa utilità economica bifronte credevo che avrei potuto crescere e prosperare nonostante fossi munto da quei parassiti.

Tant'è che un paio di clienti affezionati e ormai diventati miei amici, poche settimane prima del mio arresto mi avevano proposto di aprire e gestire come prestanome per conto loro un vero e proprio strip club/ristorante a Kiev ed io avevo confidato questo progetto sia ai poliziotti che ai mafiosi, per ottenere il permesso e negoziare il prezzo da pagare. Ma le cose purtroppo andarono diversamente.


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domedo79
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Re: Storia di una passione sfrenata e del suo terribile contra..

Messaggio da domedo79 »

maximka68 ha scritto:Erano tutte in stato di fermo per contravvenzione ed io in arresto come lenone, il lenone romantico, come sarei stato più tardi definito sarcasticamente dal procuratore della repubblica. Stava capitando proprio a me. Non era un film. Era vita vera. Ero in procinto di andare in prigione.
Non so' se il tuo racconto prevede anche un capitolo sul processo che ti fu riservato , a tal proposito se posso chiedertelo , quanto sei rimasto in carcere , o in stato di fermo prima del tuo processo ?
Gambado
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Re: Storia di una passione sfrenata e del suo terribile contra..

Messaggio da Gambado »

Ciao Maximka68 , scrivi che eri come diciamo noi a napoli "ammanigliato" con dei mafiosi locali che avrebbero dovuto proteggerti e che invece non lo hanno fatto.
cio' vuol dire che erano mafiosi da quattro soldi oppure erano persone che tu pensavi che fossero mafiose e che invece non lo erano affatto ?
Tu sei siciliano , e se tu avessi un negozio in sicilia e ti toccase pagare il pizzo sapresti benissimo se sono mafiosi veri oppure no.
Perche' chi ci e' nato e ci vive sa benissimo chi e' un vero mafioso e chi non lo e'.
Tu a kiev ci vivevi ....

A Napoli se paghi il pizzo per attivita' illecite(ma soprattutto lecite), queste cose non succedono.......
Perche la camorra e' contro lo stato e non permette che dei suoi clienti chiudano l'attivita' , perche ci rimetterebbero ....

Forse tu conoscevi poco la realta' locale e le "persone" che contano oppure no.
Oppure vuol dire che la mafia Ucraina non ha molto peso ?

Mi risulta difficile credere che la polizia non abbia "prima sentito" se eri protetto dalla mafia o meno , perche' la mafia e' piu' potente di qualsiasi polizia

Non mi piace scrivere queste parole , ma io a Napoli , come te in sicilia ci ho vissuto per tanto tempo ed e' inutile che stiamo qui a raccontarci delle "favole".

Io appena ho potuto sono scappato via dalla mia amata citta' ....
Tu da buon siciliano ,e' mai possibile che non ti sei accertato che stessi pagando alle persone giuste?

Non ho niente contro di te,anzi il libro che stai scrivendo mi piace molto.
ma "forse" sei stato un po' "leggero" nel sopravvalutare le persone che avrebbero dovuto proteggerti.
Attento a quel che desideri , potrebbe avverarsi
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Re: Storia di una passione sfrenata e del suo terribile contra..

Messaggio da maximka68 »

Domedo 79

complessivamente il periodo di detenzione è durato 2 anni e mezzo circa, di cui la metà spesi nel carcere di lukianovka e l'altra nel lagher di Gytomir, subito dopo la sentenza di appello che ha confermato la pena comminata dal gudice di primo grado. Per esigenze narrative di unità di luogo e di azione nel mio romanzo ho descritto solo il tempo speso nel lagher, anche se la prigione di Lukianovka meriterebbe a sua volta una trattazione a sè.

Gambado,

nonostante io sia siciliano verace, la mia prima esperienza di contatto ravvicinato con la mafia e i suoi componenti è avvenuto a Kiev. Non dico questo perchè in Sicilia non ci sia mafia, ovviamente, ma essendo stato prima un docente di storia e istituzioni del diritto romano e poi, emigrato a milano, un manager aziendale, non ho mai avuto occasione di frequentazioni assidue e propedeutiche :) con gli ambienti mafiosi.

Dico tutto ciò per farti capire che giunto in Ucraina da 'pioniere' (l'unico non ucraino a gestire un centro massaggi erotici) e senza alcun amico nell'ambiente, per me non era così semplice comprendere chi fosse un mafioso di grosso calibro e chi non lo fosse, dato che non potevo vantare un sapere approfondito in materia.

Posso solo dirti che la differenza fra un bandito da quattro soldi e un mafioso si poteva ricavare dalle auto extralussuose con le quali venivano nel mio centro a ritirare i soldi con tanto di guardie del corpo e dal fatto che nessun altro mafioso si sia mai presentato oltre a loro.

Circa il secondo punto interessante che hai sollevato, ossia quello in cui scrivi de "i mafiosi locali che avrebbero dovuto proteggerti e che invece non lo hanno fatto", riferendoti anche alla protezione che avrebbero dovuto garantirmi dai blitz della polizia, in Ucraina e in Russia i rapporti di forza fra mafia e polizia sono totalmente diversi da quelli esistenti in Italia.

Infatti fin negli anni '90 è la polizia che gestisce larga parte delle attività illecite e sono molto più potenti e micidiali dei mafiosi stessi. Dunque per chi svolge attività come la mia in quelle lande, è impossibile esaurire il tuo obbligo di pizzo pagando un mafioso senza pagare al contempo anche la polizia, tranne che tu non sia così addentro nelle alte sfere della milizia da trovare un referente unico che ti copra a 360°
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Re: Storia di una passione sfrenata e del suo terribile contra..

Messaggio da domedo79 »

@gambaldo

(A Napoli se paghi il pizzo per attivita' illecite(ma soprattutto lecite), queste cose non succedono.......
Perche la camorra e' contro lo stato e non permette che dei suoi clienti chiudano l'attivita' , perche ci rimetterebbo .).....

Ho promesso a un amministratore di limitarmi a commentare la storia di Maxinka68 evitando di citare fatti non inerenti al racconto

...ma caro amico "partenopeo"rifletti sulle tue frasi ....la tua camorra non e' cosi differente dalla mafia di kiev che tu citi..non ho ricordanza di un boss o clan( perche da questi e' composta la camorra ) che sia stato in carica per decenni piuttosto anche loro si sono sdraiati a vicenda .. forti dei denari a loro disposizione che comprano tutto specialmente gli uomini di poca morale pronti a passare per poco piu di niente dalla parte piu conveniente ...quindi c' e poco da essere orgogliosi e da citare come esempio ...spero non me ne vogliano gli amministratori di questo mio intervento .

Meglio citare Napoli per la buona pizza ..per il suo simpatico dialetto ma la camorra e' non e' da prendere come vanto o esempio .
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Re: Storia di una passione sfrenata e del suo terribile contra..

Messaggio da maximka68 »

Irina Gorb, questo il nome del giudice ucraino che non dimenticherò mai, perchè nel lungo processo che fu celebrato per accertare le mie colpe, questa donna straordinariamente umana al limite del materno, mostrò pietà e comprensione per la mia personalità condizionata dalla satiriasi. Infatti, nell’esercizio del suo potere discrezionale, che vede i giudici di questo Paese legittimati a comminare una pena inferiore al minimo previsto dalla norma penale –‘mience mience’, ossia ‘meno del meno’- emanò una sentenza di condanna nei miei confronti sorprendentemente mite.

La fattispecie dello sfruttamento della prostituzione aggravata dalla presenza di un’organizzazione di tipo aziendale prevede in Ucraina una pena dai cinque ai sette anni e invece Irina Gorb me ne diede solo tre, probabilmente commossa dalle mie lacrime durante la confessione di piena colpevolezza che le resi e credo anche dalle parole di affetto e bonarietà che le ragazze del mio salone ebbero per me nella loro testimonianza processuale, affermando che avevano scelto liberamente di diventare delle massaggiatrici erotiche e che non si sentivano affatto delle prostitute in senso stretto.

La Gorb aveva circa 45 anni, robusta, non alta, certamente non bella, con il suo viso segnato dalle rughe di espressione severa nel cipiglio ed eccessivamente ovale, ma il suo sorriso sbocciava all’improvviso come saltuaria esplosione di sole in una giornata nuvolosa, specie quando la descrizione degli avvenimenti e delle mie azioni incriminate entravano in dettagli obiettivamente esilaranti: così in occasione della mia difesa culturale del massaggio tantrico con ‘happy end’ basata sulla millenaria tradizione dei monaci tibetani o del mio riferimento all’ impeachment mancato di Bill Clinton, in quanto la fellatio non era stata considerata un vero e proprio rapporto sessuale persino dalla chiesa ortodossa americana e ciò aveva salvato il x....x del presidente americano dall’accusa di avere mentito quando pronunciò le famose parole “I didnt have any sexual relationship with Monica Lewinsky”.

Ma anche nel pormi le domande sulle motivazioni che mi avevano spinto a creare un salone a luci rosse, Irina sembrò sempre comprendere perfettamente che la vera ragione non fosse stata l’arricchimento economico, bensì la realizzazione dei miei sogni erotici deviati e che comunque mai ne ebbero parte violenza o altro tipo di sopruso sulle ragazze, le quali al contrario condividevano con me la giocosa atmosfera del centro.

Persino quando il procuratore della repubblica, una sensualissima bionda intorno ai venticinque anni, tutta curve nel suo impeccabile tailleur , dalle labbra alla Angelina Jolie, che certamente avrei selezionato se si fosse presentata come candidata al mio salone, mi attaccò duramente nella sua requisitoria, definendomi un soggetto socialmente pericoloso, Irina Gorb si fece scappare una risata di scetticismo e indicandomi con la mano disse che era davvero difficile immaginarmi come tale, considerato che non era configurabile alcuna attività di corruzione o circonvenzione di donne innocenti, essendo tutte consenzienti e ben liete di lavorare e guadagnare tanti soldi.

Non voglio fare passare l’idea che Irina approvasse in qualche maniera il mio reato, che non può non indignare la maggior parte delle donne, ma la mia idea è che lei abbia mostrato una rarissima sensibilità nel considerare le circostanze attenuanti del mio specifico profilo personale e della natura goliardica del mio salone.
Ancora grazie, Irina, perché la mia disavventura nel lagher avrebbe potuto essere assai più gravosa e forse letale, se la condanna fosse stata severa come il procuratore aveva chiesto.
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Re: Storia di una passione sfrenata e del suo terribile contra..

Messaggio da andbod »

Mi permetto di intromettermi per dire che in Ucraina non esiste nulla che sia paragonabile a quanto avviene in Europa per quel che riguarda la criminalita' organizzata.

In Ucraina praticamente chiunque eserciti un'attivita' commerciale (legale o meno) aperta al pubblico paga le istituzioni per poter restare aperto. Per istituzioni intendo : polizia, ufficio delle tasse, ufficio del lavoro (in alcuni casi), ufficio di controllo sanitario (per alcune attivita') e, al momento dell'apertura dell'attivita', gli uffici che rilasciano le licenze, se richieste.

Tolto il pagamento alle istituzioni le attivita' commerciali generalmente si organizzano in due modi per garantirsi la possibilita' di lavorare : a) hanno un "tetto" (leggasi influente oligarca o politico) che le protegge e con il quale ufficialmente o in nero bisogna dividere i proventi dell'attivita', b) hanno un accordo con gli emissari dell'oligarca o politico che potrebbero sembrare dei criminali ma che generalmente sono alti ufficiali dei servizi di sicurezza o della Berkut. A volte, a seconda dell'influenza del "tetto" non e' necessario pagare le istituzioni che vengono "informate" della protezione di cui gode l'esercizio commerciale e che quindi non oserebbero mai effettuare un controllo o chiedere un contributo. Questo pero' accade generalmente solo in caso di attivita' direttamente gestite dagli oligarchi che, in quanto tali, sono assolutamente intoccabili.

Questo potrebbe a prima vista assomigliare ad un disegno di criminalita' organizzata come in tanti paesi esteri ma in realta' quello che sfugge ai piu' e' che questi pagamenti non garantiscono nessun tipo di protezione, consentono solo di svolgere la propria attivita'.

Se pero' un concorrente o lo stesso "tetto" che protegge l'attivita' decide ad un certo punto di appropriarsene o di farla chiudere non c'e' nulla che si possa fare : nel migliore dei casi si ricevera' una somma a compensazione, nella norma ci si trovera' esautorati da un giorno all'altro senza neppure capire il perche' (cambio giudiziale del direttore dell'azienda, interruzione giudiziale del contratto d'affitto o della licenza), nei casi peggiori si finisce in carcere o al camposanto.

Mi rendo conto che sia un'analisi molto cruda ma, soprattutto sulle attivita' di sucesso o in vista, e' la tragica realta' dell'Ucraina di oggi. C'e' stato un brevissimo periodo in cui questi fenomeni erano piu' limitati ma negli ultimi anni la situazione e' peggiorata nettamente con gli oligarchi sempre piu' interessati anche alle attivita' meno grandi.

Qui pero' rischiamo di andare completamente fuori tema quindi prego chiunque sia interessato ad approfondire l'argomento criminalita' legato alle attivita' lavorative di aprire un nuovo post nell'apposita area del forum o di riprendere una delle esistenti discussioni in merito.
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Re: Storia di una passione sfrenata e del suo terribile contra..

Messaggio da Gambado »

Buongiorno Domedo79 ,
lei non ha capito proprio niente del mio post.

Io non sono affatto orgoglioso della camorra , se legge bene il mio post vedra' che ho scritto che appena ho potuto sono "scappato" via dalla mia amata citta'.
Avendo avuto una attivita' commerciale (lecita) a Napoli so molto bene come funzionano le cose purtroppo.... :evil:
Amo le tantissime brave persone ( la maggioranza) e i posti in cui sono cresciuto .

Ma visto che il sistema mi faceva schifo e che nella vita quotidiana le istituzioni (polizia,carabinieri ecc) ti aiutano ZERO , ho preferito andare via .
Per avere una attivita' dalle mie parti devi entrare in uno "stato mentale" fuori dal mondo e visto che io ho un pessimo carattere ( non sopporto i sopprusi) , beh ho preferito andare via .
Ma ammiro tutte quelle persone che a napoli una attivita' ce l"hanno e continuano ad andare avanti , pur tra mille difficolta'.
Pero' con tutto il rispetto io NON le permetto di affermare che sono orgoglioso della camorra
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Re: Storia di una passione sfrenata e del suo terribile contra..

Messaggio da uvdonbairo »

Attenzione in questo forum non si fanno assolutamente confronti con l'Italia.
Evitare polemiche. Grazie
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Re: Storia di una passione sfrenata e del suo terribile contra..

Messaggio da dreamcatcher »

Ahaha pure Bill Clinton! :lol:

Scusami Maximka ma solo immaginare la scena mi fa morire dal ridere!

Solite considerazioni e domande.
prima di tutto, quando dici che il giudice
maximka68 ha scritto:sembrò sempre comprendere perfettamente che la vera ragione non fosse stata l’arricchimento economico, bensì la realizzazione dei miei sogni erotici deviati
e
maximka68 ha scritto: abbia mostrato una rarissima sensibilità nel considerare le circostanze attenuanti del mio specifico profilo personale
praticamente affermi che qualcuno di importante, un giudice in questo caso, sappia e possa tenere conto di fattori che vanno al di là del puro e semplice "fatto" o dei soldi. In pratica, è come se Irina avesse utilizzato una forma preistorica, o meglio appena abbozzata, di "perizia psichiatrica"... non fraintendermi, intendo solo dire che sembra che abbia tenuto conto di qualcosa di psicologico. Non so se l'avrebbe potuto fare anche nel caso in cui tu avessi ad esempio commesso un omicidio... ma sicuramente è un fatto più unico che raro, visto e considerato il racconto di ciò che è successo a chi una disabilità mentale l'aveva ed era evidente, e non gli è servita come attenuante.

Parentesi... premesso che personalmente ritengo che in Italia e in Europa in genere certe attenuanti rasentino il ridicolo in quanto tutelano quasi esclusivamente solo chi il reato lo commette e mai chi lo subisce, credo che l'assenza totale di una giustizia che tenga conto di certe situazioni psicologiche sia un ostacolo quasi insormontabile nell'ottica di un ingresso dell'Ucraina nella UE. Chiusa parentesi :wink:

Ora le domande:
in che lingua si teneva il processo? Cioè, avevi a disposizione un traduttore? Un avvocato? Hai potuto rivolgerti a qualcuno in Italia? Ammesso che la Legge ucraina lo preveda...

Seconda domanda, al di là del racconto in sè, essendo una storia vera stai facendo delle affermazioni molto pesanti e molto concrete, seppure senza fare nome e cognome... ad esempio
maximka68 ha scritto:Infatti fin negli anni '90 è la polizia che gestisce larga parte delle attività illecite e sono molto più potenti e micidiali dei mafiosi stessi
Chiedo a te, ma anche al Capo, essendo questo un forum molto completo e un punto di riferimento per chiunque voglia conoscere l'Ucraina (il più grande sito italiano dell'Ucraina di oggi), non c'è alcun rischio che queste affermazioni possano essere oggetto di contestazione da parte di organi ufficiali ucraini? Se lavorassi al consolato a Milano, dopo aver letto queste cose, altro che rispodnere solo ni znaju, per un timbro ti farei aspettare 6 mesi!
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Re: Storia di una passione sfrenata e del suo terribile contra..

Messaggio da maximka68 »

Ciao Dreamcatcher,

Che un giudice valuti anche gli aspetti psicologici esaminando e giudicando una qualsiasi fattispecie di reato ed il suo autore non è una stranezza, dato che persino le motivazioni che stanno alla base di un omicidio incidono pesantemente sulla entità della pena comminabile. Un esempio illuminante è il cosiddetto 'omicidio per futili motivi' che viene sanzionato assai più severamente dell'omicidio passionale.
Naturalmente, la bonarietà straordinaria che Irina Gorb mostrò per il mio caso e la mia persona non sono spiegabili con disquisizioni ed elementi dottrinali di giurisprudenza. Semplicemente, o meglio, magicamente, Irina simpatizzò con me da un punto di vista umano e dato l'enorme potere discrezionale dei giudici ucraini, tanto bastò a 'regalarmi' una sentenza davvero inaspettatamente generosa. Da notare che anche tre giudici togati in appello confermarono il disposto della Gorb, che evidentemente scrisse una motivazione della sentenza molto convincente e ritennero inaccettabile la tesi sulla mia pericolosità sociale perorata dal procuratore della repubblica, che impugnò la sentenza della Gorb. Dunque in ben due gradi di giudizio ho incontrato magistrati di una straordinaria umanità.

Per ciò che riguarda la lingua usata durante il processo, per legge deve esserci un traduttore ( che viene pagato dall'imputato). Quindi, nonostante io capissi tutto ciò che si diceva in lingua ucraina nelle fasi processuali, occorreva che se ne facesse traduzione in italiano parola per parola.

At last but not least a proposito della 'mussarà', della polizia, non sono certo io lo scopritore dell'enorme macchina della corruzione della milizia ucraina e se fosse così pericoloso parlarne più o meno apertamente, tutti i cronisti del 'Kiev post' che hanno fatto svariate inchieste di denuncia sull'argomento, sarebbero già stati rinchiusi in prigione per diffamazione e calunnia o estradati. la verità è che in Ucraina tutti sanno quanto corrotta sia la polizia e banalmente, il fatto si accetta come incontrovertibile e naturale, come la neve che cade in questi giorni su Kiev. Black snow, per parafrasare il film con Michael Douglas e Andy Garcia
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Re: Storia di una passione sfrenata e del suo terribile contra..

Messaggio da dreamcatcher »

Grazie Maximka... molto chiaro.
le tue parole non fanno altro che confermare quanto scritto anche da Andbod, sempre preciso su questi argomenti...


Ti chiedo un tuo parere, una tua sensazione:
maximka68 ha scritto:un paio di clienti affezionati e ormai diventati miei amici, poche settimane prima del mio arresto mi avevano proposto di aprire e gestire come prestanome per conto loro un vero e proprio strip club/ristorante a Kiev ed io avevo confidato questo progetto sia ai poliziotti che ai mafiosi, per ottenere il permesso e negoziare il prezzo da pagare
Non è che questa idea abbia scatenato le ire di qualcuno? O che fosse proprio una trappola?

Per quanto riguarda invece il processo, essendo Italiano, durante le udienze e quindi il fermo e la carcerazione, che peso hanno avuto, se l'hanno avuto, i nostri rappresentanti diplomatici in Ucraina? Li hai sentiti vicini? Ti sei sentito abbandonato? Come mai la tua storia non ha avuto una risonanza da queste parti, una scelta tua/dei tuoi cari o un semplice disinteresse? (o forse non mi ricordo di aver letto nulla ma la notizia è stata riportata e seguita dai giornali ....)
perchè a volte capita di leggere di tizio e caio fermati da qualche parte nel mondo, che rischiano questa e quella pena...
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Re: Storia di una passione sfrenata e del suo terribile contra..

Messaggio da Luca »

Trovo i risvolti di questa vicenda letteralmente agghiaccianti.
Non m'interessa (non lo trovo nè giusto, nè opportuno) dare giudizi di qualsiasi genere sul complessivo comportamento di Maximka.
Quello che trovo drammaticamente inaccettabile è la stessa esistenza (nel 2000) di un posto come Gytomir.
Si viene puniti per il mancato rispetto di una qualche norma e si viene letteralmente scaraventati in un posto in cui si vive (o meglio si sopravvive) solo rispettando le regole di una comunità criminale (e non quelle dello Stato).

La pena per la commissione di un reato grave è la perdita della propria libertà personale.
A Gytomir, invece, lo Stato tollera che una sanzione ben più severa venga comminata proprio da quella comunità criminale, che si erge ad una sorta di giudice supremo.

Se penso ai fiumi di inchiostro spesi da tantissimi giuristi europei ed americani sulla funzione della pena mi viene letteralmente da sorridere.

Anche io vorrei fare una domanda.
Lo Stato italiano, attraverso gli organi diplomatici si è mai mosso almeno affinchè tu scontassi la pena in condizioni di normalità?
Saluti.
Luca
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Re: Storia di una passione sfrenata e del suo terribile contra..

Messaggio da Forrest Gump »

maximka68 ha scritto:... così in occasione della mia difesa culturale del massaggio tantrico con ‘happy end’ basata sulla millenaria tradizione dei monaci tibetani o del mio riferimento all’ impeachment mancato di Bill Clinton,
:lol: :D =D>
Tra Kiev e Marbella, spagnolo, inglese e russo, ho spesso pensato che avrei dovuto studiare all'università di Lingue e non in quella di Giurisprudenza, per il sol fatto che a soli 35 anni ho smesso di fare l'avvocato per vivere all'estero.
A volte però, quando leggo simili assunti difensivi, sul rapporto tra massaggio tantra e monaci tibetani o su quello tra il presidente Clinton e la Lewinsky, penso che nulla nella vita vada perso e che anche quegli anni siano tornati utili.
maximka68 ha scritto:Persino quando il procuratore della repubblica, una sensualissima bionda intorno ai venticinque anni, tutta curve nel suo impeccabile tailleur , dalle labbra alla Angelina Jolie, che certamente avrei selezionato se si fosse presentata come candidata al mio salone
Che certamente avrei selezionato se si fosse presentata come candidata al mio salone....
Anche questa è goliardia, ridere nella disperazione :D .

Tempo fà ho visto un film molto bello con Jack Nicholson e Morgan Freeman.
Si chiama "Non è mai troppo tardi" o, in inglese che rende meglio l'idea, "The Bucket list".
Tratta di due anziani compagni di camera in ospedale, ai quali viene diagnosticato un male incurabile e 6 soli mesi di vita. I due decidono di fare una lista delle 10 cose più belle da fare prima di morire.

Ecco, facendo i dovuti scongiuri :supz:, dovesse capitare a me, sceglierei Maximka68 come compagno di viaggio.
Anche perchè, confesso, in quella lista dei desideri c'era: "ridere a crepapelle fino alle lacrime!".

E lui, con i suoi racconti dal vivo, ormai datati, tra una citazione latina ed una un pò più popolare, è riuscito parecchie volte a farmi istericamente sogghignare fino alle lacrime.
"L'uomo saggio aspetta il momento giusto, il pazzo lo anticipa, l'imbecille lo lascia passare". (tratto dal film "Mai arrendersi")
maximka68
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Re: Storia di una passione sfrenata e del suo terribile contra..

Messaggio da maximka68 »

Anzitutto voglio ringraziare il mio amico Forrest Gump per il suo bel post sulla 'wish list' che mi vedrebbe come suo ideale compagno di viaggi e di avventure. Del resto ci accomuna il culto della gnxxxx :) , anche se lui non ne è rimasto soggiogato al punto da farne come me una mania ed un business, ma lo ha vissuto con equilibrio e saggezza.

In effetti nell'estate in cui partimmo insieme alla volta di Sopot in Polonia e poi di Tallin in Estonia, ci divertimmo moltissimo e non ricordo un solo giorno che non fosse allietato da conversazioni spassose e da buon umore a tutto spiano, oltre che dalle bellissime ragazze che popolano anche i Paesi baltici.

Tornando ad argomenti meno piacevoli, devo dire che il console italiano allora in carica si comportò splendidamente nei miei confronti, battendosi con tutta la sua autorevolezza perchè io ricevessi i miei medicinali ( ho una patologia cronica piuttosto seria che richiede somministrazione di farmaci quotidianamente) inizialmente negatimi dalle autorità carcerarie con l'assurda motivazione che erano di marca italiana; presentandosi a tutti i giudizi in tribunale e portandomi conforto psicologico con un paio di visite nel periodo iniziale della mia detenzione, quello in cui la disperazione mi aveva spinto prima ad un digiuno molto prolungato e stremante e poi ad un tentativo di suicidio.

L'ipotesi di un'estradizione per scontare la pena in Italia fu esclusa quasi subito, nonostante un tentativo dell'ambasciata italiana, perchè le autorità giudiziarie ucraine non la concedono quasi mai ed anche nel mio caso fu lo stesso. A Gytomir c'era un americano condannato per pluriomicidio che disperatamente cercava di ottenerla da anni e così un turco ed un olandese condannati a una decade nel lagher per spaccio internazionale di droga

La mia vicenda non ebbe clamore in Italia a livello giornalistico semplicemente perchè non riguardava un'organizzazione criminale ma un singolo reo confesso e forse per questo non richiamò abbastanza interesse. Le televisioni ucraine invece diedero una certa rilevanza al fatto, tanto che mia moglie era terrorizzata dalla eventualità che i suoi genitori potessero venire a sapere di me, cosa che fortunatamente non accadde, adducendo come giustificazione della mia prolungata assenza, che negli anni della mia detenzione io fossi all'estero per affari.

Infine l'argomento della funzione della pena, molto appassionante per me che, paradossalmente, ho sostenuto una tesi di laurea in diritto penale senza sapere che da studente un giorno mi sarei trasformato in criminale: posso solo dire che in Ucraina la funzione costituzionale della pena come emenda del condannato per il suo futuro reinserimento sociale è una barzelletta, dato che la pena svolge piuttosto una sadica funzione afflittiva, anche perchè il fatto di mettere insieme promiscuamente in una stessa baracca centinaia di persone con reati di gravità che vanno dal furtarello da quattro soldi fino all'omicidio plurimo, non fa che generare situazioni di sudditanza e plagio psicologico dei più deboli ai più forti. Tra l'altro se dovessi dar seguito a metà soltanto delle proposte di business malavitoso che mi sono state fatte quando ero lì, oggi mi preparerei a ricevere una condanna di mille anni di carcere :D
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