Questa è una considerazione molto interessante. Ho notato una sostanziale diminuzione nelle nascite, oltre che un innalzamento dell'età per matrimonio e maternità, nel piccolo campione di conoscenze che ho in Ucraina. Ma immagino che quanto scritto non si riferisse al calo delle nascite ma piuttosto all'emigrazione.andrea.ua.83 ha scritto:E, come dici giustamente, la popolazione cala. In finale, questo e' il macroindicatore piu' rilevante. Vero miglioramento della situazione in UA la avremo solo quando si avra' un ritorno in Ucraina di quanti sono emigrati in questi ultimi anni.
Sarebbe interessante confrontare alcuni dati.
Premesso che l'immigrazione da Paesi dell'ex blocco sovietico come Cecoslovacchia, Polonia, Ungheria o Repubbliche Baltiche non ha avuto le proporzioni viste con Romania, Moldavia e Ucraina, i dati che vorrei confrontare sono proprio quelli riguardanti questi due Paesi e la nostra Ucraina.
La Romania da anni vive un fenomeno di emigrazione molto forte e le comunità rumene in molti stati europei hanno numeri notevoli. Peraltro, a differenza di come si pensa, non si tratta solo ed esclusivamente di badanti e colf o manovalanza a basso costo, a meno di includere in questa categoria anche ristoratori, autisti, operai specializzati.
Tantissimi, penso al caso dell'Italia, sono ormai emigrati in maniera permanente. Nella scuola di mio figlio, contando anche le famiglie miste, i rumeni sono almeno il 10%.
Tuttavia tanti di loro - soprattutto le famiglie miste - hanno valutato l'ipotesi di un ritorno in Romania e conosco personalmente molte coppie che hanno in programma di non restare in Italia una volta raggiunta l'età pensionabile.
Molte zone della Romania hanno avuto uno sviluppo notevole, ricordo molto bene i cartelloni pubblicitari in bella mostra all'aeroporto di Timisoara quando si volava con Carpatair: residence, compressi residenziali di livello medio alto e via dicendo.
Per la Moldavia se possibile il discorso è ancora più semplice. Praticamente è emigrato un Paese intero ma da quanto ho visto nelle varie trasferte a Chisinau ne ha beneficiato molto sia la capitale sia buona parte del Paese. Lo si capisce dal tipo di automobili che si vedono per strada, dalle stato delle strade stesse, dalla varietà di servizi senza necessariamente cadere nella categoria 'lux'. Chiaro, non si è cancellato molto dell'eredità sovietica, ma l'impressione è che le rimesse dall'estero siano state ingenti e nello stesso tempo ci sia stata la volontà di non abbandonare il progetto o il sogno di rimpatriare.
L'Ucraina? Qui l'impressione, ma è solo una mia impressione legata all'esperienza che mi è più vicina, è che l'emigrazione sia un fenomeno forse un po' ridimensionato negli ultimi due o tre anni, ma alquanto sterile.
Chi ha inviato denaro a casa nel corso degli anni (ripeto, mi riferisco alle persone che conosco) ha al massimo ristrutturato la casa in campagna o si è comprato un appartamento in un casermone sovietico in periferia e quando ritorna in patria per ferie o per motivi familiari, si scontra con una situazione che non è cambiata molto (a parte i prezzi) da quanto aveva lasciato il Paese. Le strade sono più o meno nelle stesse condizioni, i palazzi messi anche peggio, molti servizi sono spariti o sono divenuti molto più cari.
Chi tende a pensare a un futuro in Ucraina è chi ha un'entrata fissa in euro, tipicamente la coppia mista che può contare sulla pensione europea.
I più giovani, è la mia impressione, pur avendo lasciato un piede in Ucraina, vivono in un'ottica di permanenza in europa senza porsi limiti, limiti che tra l'altro si spostano sempre più avanti quando subentrano fattori come la scolarizzazione dei figli, il lavoro a tempo indeterminato, a volte anche il mutuo per l'acquisto della casa.
Un altro freno, forse, è costituito anche dalla situazione disastrata che ci si è lasciati alle spalle anni prima, con famiglie spaccate in due senza alcuna prospettiva di mantenere un rapporto volto almeno a salvaguardare la crescita e l'educazione dei figli.
In pratica mi pare che più che altro si tratti di un aiuto economico dato a chi dall'Ucraina non si è mosso o non ha potuto muoversi, ma senza una prospettiva che vada oltre.
Sbaglio?