Kiev da turista, dopo la lunga residenza
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Re: Kiev da turista, dopo la lunga residenza
Ed ecco il seguito.
Eravamo rimasti al poliziotto che intima lo Stop.
Qui la faccio breve, anche perchè, dal segnale di accostare fino alla nostra ripartenza, saranno stati 20 secondi.
Questo è il tempo che il conducente ha deciso di dedicare all'inconveniente.
Segnale di Stop.
Accostiamo 10 metri più avanti.
Conducente al suo collaboratore: "dammi 100 grivna!".
Intanto arriva il poliziotto: "Documenti!" con tono perentorio.
Una braccio esce dal finestino e porge 100 grivina senza proferire parola.
- Poliziotto: "DOCUMENTI !!!!!", quasi urlando, forse per la poca grazia con la quale gli erano stati offerti i soldi.
- Conducente: con gesto ancora più provocatorio che definirei uno scatto di nervi, infila letteralmente i soldi nella camicia del poliziotto: "non abbiamo tempo da perdere, abbiamo cose più importanti".
Vi ho già detto che amo notare i particolari.
Mi è rimasto un fotogramma: la faccia del poliziotto e la partenza a razzo della nostra auto.
La mossa del conducente non ammetteva repliche, il poliziotto non avrebbe avuto neanche il tempo di dire "No".
Rido per non piangere. Loro cercano di "tranquillizzarmi" dicendomi "eta Ucraina".
Ero sorpreso non dal gesto in sè e per sè, ma dalla rapidità della sua esecuzione.
Mi permetto col conducente solo una battuta: "se continui a guidare così, arriviamo dal notaio con 1.000 grivna" .
Arrivati dal notaio, con soli 100 grivna, salendo le scale, penso subito all'accoglienza che avrei ricevuto
Dopo quello che avevo passato in tema di emozioni, attesa, stress, traffico, ci mancava solo il dovere "fronteggiare" un nemico fresco e riposato, che tiene in sè la grinta e la rabbia di chi ti aspetta da 5 ore.
Sono arrivato con il mal di testa, in uno stato confusionale fatto da un misto di stanchezza ed esaltazione, la cd. perdita di pressione/energia che segue ad una serie di emozioni forti e prolungate nel tempo.
Per fortuna la signorina non apre bocca ed evita ogni polemica, tutto fila liscio.
Finiamo tutto. Saranno quasi le 19. E' già buio e la giornata finalmente volge al termine. Non le sorprese.
Non ho mangiato, mia moglie me lo ricorda.
Io non ho il tempo di sentire la fame che, mentre inizio a pensare al mio divano preferito con televisione e telecomando "libero" (quale luogo migliore per concentrarsi sulla fine di una missione e la partenza del giorno dopo?), mi ritrovo con un sacchetto in mano pieno del bottino della vendita.
Nessuna novità, le vendite in Ucraina da sempre sono in contanti.
Solo che a me, nel susseguirsi degli eventi, mi è sfuggito un particolare: le banche sono chiuse!!!
E pensandoci bene, mi viene di colpo una fretta bestiale di andare in qualche posto sicuro.
E ditemi voi, se vivete in centro, in un appartamento generalmente affittato ai turisti (leggasi: tanti hanno le chiavi), qual è il posto più sicuro, il rifugio per eccellenza?
La famiglia!!!!
Andiamo così nella casa di proprietà di mia suocera.
Anche perchè, causa la mia poca lucidità, altro piccolo particolare che mi arriva solo adesso in testa, mia suocera è la custode della somma versata dall'acquirente come caparra.
Beh, non ho altra scelta, ma è necessario.
Con mia suocera infatti, pur mantenendo un minimo di educazione e di forma per il "parente" che ci unisce, ho da sempre avuto un rapporto molto conflittuale e molto difficile.
Lì, apprendo piano piano, che l'Ucraina e mia suocera, mi hanno riservato ancora emozioni forti per quella sera.
Mia suocera, a nostra insaputa, da novella imprenditrice quale è, aveva deciso di "usare temporaneamente" la somma versata dal compratore a titolo di acconto, sicura che al mio arrivo sarebbe "raddoppiata" .
Purtroppo, quando si è imprenditori così "navigati" (si fa per dire) si assumono rischi immensi pur di ottenere rendimenti immensi e.......a volte le ciambelle non riescono col buco!
A lei specialmente.
In passato, di questo suo spirito imprenditoriale, ne ha fatto le spese anche mia moglie.
Non voglio scendere in particolari perchè sono cose molto private, ma ai malpensanti posso assicurare che mia moglie è vittima e non complice, tanto da averci rimesso le penne in più di una occasione.
La abbiamo preferita a degli estranei che lavorano con noi, non pensavamo sinceramente potese arrivare a questo!
Saluto mio suocero che è un "santo in balia di una brutta maga", gli dico che difficilmente ci vedremo ancora, magari, se vuole, lo faremo fuori, privatamente, nei giardini pubblici.
E mentre continua il sottofondo della lite moglie/madre, che so già come finirà, perchè è sempre finita alla stessa maniera, arriva il taxi!
Destinazione? L'appartamento, quello inizialmente scartato, quello "generalmene affittato ai turisti" .
Il programma della serata prevede, da copione:
a) una seconda lite marito/moglie, puntualmente da me innescata, che sistematicamente si sussegue ad ogni bravata di mia suocera.
Io chiedo sempre l'impossibile: "che mia moglie rompa i ponti con sua madre, elencandole rigorosamente tutti i 1.378 casi, tutti accertati con sentenze passate in giudicato, in cui sua madre ha approfittato di lei e/o di me.
Ben intesi, non per vivere, perchè mia suocera vive alla grande, ma per improbabili affari, come quando ha venduto la vecchia auto di mia moglie (usando una vecchia procura) o la pelliccia di mia moglie perchè....tanto ormai vivete in Spagna.
b) una cena con "delivery food". Non potrebbe essere diversamente dato il "fardello" che ci portiamo dietro;;
c) un materasso più gonfio del solito sopra il quale dormire....pardon fare la guardia;
e) spero, un pò di divano e di televisione con telecomando libero, il cd. zapping;
f) la telefonata di mia madre, che mi sembra provenire da altro pianeta, tanto l'Italia, il suo stile di vita, mi sembrano lontani da quello che sto vivendo.
Ignara di tutto, mi dice: "Francesco!!!! Tanti auguriiiiii !!".
Seguono attimi di silenzio, il buio della mente, poi di colpo un lontanissimo bagliore: è il mio onomastico.
La mia voce dice: "Grazie mamma, si, si, tutto bene", nello stesso istante la mia mente:
"altro che onomastico, di sorprese oggi ne ho avute fin troppe. Figurati, ci manca pure l'onomastico".
L'indomani, andiamo di buon'ora, di corsa, in banca e poi dritti all'aereoporto.
In aereo, Kiev/Madrid sono quasi 4 ore e mezza, dormo come mai.
Nel secondo volo, penso a quanto successo in 3 giorni: il 2, il 3 ed il 4 ottobre. E se fossero stati 15?
Arrivato a casa, butto giù le valigie in corridoio e corro dritto verso il balcone.
E' il tramonto, siamo di fronte alla spiaggia, il cielo è rosso-arancione ed i turisti sotto di me, in costume e ciabatte da mare, ridono e scherzano sorseggiando cocktail nei chiringuitos.
Respiro profondamente, quasi a volermi gustare ogni singola particella di aria, chiudo gli occhi.
C'è tanta musica, mi arriva alle orecchie il suono di una canzone sconosciuta che una pianista sta suonando in quel preciso momento.
Le prime parole che decifro sono: "my lonely days are over and life is like a song".
Più tardi, su youtube, scopro che si tratta di http://www.youtube.com/watch?v=L00kkZBK0xA ,
di quella che sarebbe diventata la mia colonna sonora degli ultimi tempi, della canzone che sto ascoltando adesso mentre vi scrivo.
Eravamo rimasti al poliziotto che intima lo Stop.
Qui la faccio breve, anche perchè, dal segnale di accostare fino alla nostra ripartenza, saranno stati 20 secondi.
Questo è il tempo che il conducente ha deciso di dedicare all'inconveniente.
Segnale di Stop.
Accostiamo 10 metri più avanti.
Conducente al suo collaboratore: "dammi 100 grivna!".
Intanto arriva il poliziotto: "Documenti!" con tono perentorio.
Una braccio esce dal finestino e porge 100 grivina senza proferire parola.
- Poliziotto: "DOCUMENTI !!!!!", quasi urlando, forse per la poca grazia con la quale gli erano stati offerti i soldi.
- Conducente: con gesto ancora più provocatorio che definirei uno scatto di nervi, infila letteralmente i soldi nella camicia del poliziotto: "non abbiamo tempo da perdere, abbiamo cose più importanti".
Vi ho già detto che amo notare i particolari.
Mi è rimasto un fotogramma: la faccia del poliziotto e la partenza a razzo della nostra auto.
La mossa del conducente non ammetteva repliche, il poliziotto non avrebbe avuto neanche il tempo di dire "No".
Rido per non piangere. Loro cercano di "tranquillizzarmi" dicendomi "eta Ucraina".
Ero sorpreso non dal gesto in sè e per sè, ma dalla rapidità della sua esecuzione.
Mi permetto col conducente solo una battuta: "se continui a guidare così, arriviamo dal notaio con 1.000 grivna" .
Arrivati dal notaio, con soli 100 grivna, salendo le scale, penso subito all'accoglienza che avrei ricevuto
Dopo quello che avevo passato in tema di emozioni, attesa, stress, traffico, ci mancava solo il dovere "fronteggiare" un nemico fresco e riposato, che tiene in sè la grinta e la rabbia di chi ti aspetta da 5 ore.
Sono arrivato con il mal di testa, in uno stato confusionale fatto da un misto di stanchezza ed esaltazione, la cd. perdita di pressione/energia che segue ad una serie di emozioni forti e prolungate nel tempo.
Per fortuna la signorina non apre bocca ed evita ogni polemica, tutto fila liscio.
Finiamo tutto. Saranno quasi le 19. E' già buio e la giornata finalmente volge al termine. Non le sorprese.
Non ho mangiato, mia moglie me lo ricorda.
Io non ho il tempo di sentire la fame che, mentre inizio a pensare al mio divano preferito con televisione e telecomando "libero" (quale luogo migliore per concentrarsi sulla fine di una missione e la partenza del giorno dopo?), mi ritrovo con un sacchetto in mano pieno del bottino della vendita.
Nessuna novità, le vendite in Ucraina da sempre sono in contanti.
Solo che a me, nel susseguirsi degli eventi, mi è sfuggito un particolare: le banche sono chiuse!!!
E pensandoci bene, mi viene di colpo una fretta bestiale di andare in qualche posto sicuro.
E ditemi voi, se vivete in centro, in un appartamento generalmente affittato ai turisti (leggasi: tanti hanno le chiavi), qual è il posto più sicuro, il rifugio per eccellenza?
La famiglia!!!!
Andiamo così nella casa di proprietà di mia suocera.
Anche perchè, causa la mia poca lucidità, altro piccolo particolare che mi arriva solo adesso in testa, mia suocera è la custode della somma versata dall'acquirente come caparra.
Beh, non ho altra scelta, ma è necessario.
Con mia suocera infatti, pur mantenendo un minimo di educazione e di forma per il "parente" che ci unisce, ho da sempre avuto un rapporto molto conflittuale e molto difficile.
Lì, apprendo piano piano, che l'Ucraina e mia suocera, mi hanno riservato ancora emozioni forti per quella sera.
Mia suocera, a nostra insaputa, da novella imprenditrice quale è, aveva deciso di "usare temporaneamente" la somma versata dal compratore a titolo di acconto, sicura che al mio arrivo sarebbe "raddoppiata" .
Purtroppo, quando si è imprenditori così "navigati" (si fa per dire) si assumono rischi immensi pur di ottenere rendimenti immensi e.......a volte le ciambelle non riescono col buco!
A lei specialmente.
In passato, di questo suo spirito imprenditoriale, ne ha fatto le spese anche mia moglie.
Non voglio scendere in particolari perchè sono cose molto private, ma ai malpensanti posso assicurare che mia moglie è vittima e non complice, tanto da averci rimesso le penne in più di una occasione.
La abbiamo preferita a degli estranei che lavorano con noi, non pensavamo sinceramente potese arrivare a questo!
Saluto mio suocero che è un "santo in balia di una brutta maga", gli dico che difficilmente ci vedremo ancora, magari, se vuole, lo faremo fuori, privatamente, nei giardini pubblici.
E mentre continua il sottofondo della lite moglie/madre, che so già come finirà, perchè è sempre finita alla stessa maniera, arriva il taxi!
Destinazione? L'appartamento, quello inizialmente scartato, quello "generalmene affittato ai turisti" .
Il programma della serata prevede, da copione:
a) una seconda lite marito/moglie, puntualmente da me innescata, che sistematicamente si sussegue ad ogni bravata di mia suocera.
Io chiedo sempre l'impossibile: "che mia moglie rompa i ponti con sua madre, elencandole rigorosamente tutti i 1.378 casi, tutti accertati con sentenze passate in giudicato, in cui sua madre ha approfittato di lei e/o di me.
Ben intesi, non per vivere, perchè mia suocera vive alla grande, ma per improbabili affari, come quando ha venduto la vecchia auto di mia moglie (usando una vecchia procura) o la pelliccia di mia moglie perchè....tanto ormai vivete in Spagna.
b) una cena con "delivery food". Non potrebbe essere diversamente dato il "fardello" che ci portiamo dietro;;
c) un materasso più gonfio del solito sopra il quale dormire....pardon fare la guardia;
e) spero, un pò di divano e di televisione con telecomando libero, il cd. zapping;
f) la telefonata di mia madre, che mi sembra provenire da altro pianeta, tanto l'Italia, il suo stile di vita, mi sembrano lontani da quello che sto vivendo.
Ignara di tutto, mi dice: "Francesco!!!! Tanti auguriiiiii !!".
Seguono attimi di silenzio, il buio della mente, poi di colpo un lontanissimo bagliore: è il mio onomastico.
La mia voce dice: "Grazie mamma, si, si, tutto bene", nello stesso istante la mia mente:
"altro che onomastico, di sorprese oggi ne ho avute fin troppe. Figurati, ci manca pure l'onomastico".
L'indomani, andiamo di buon'ora, di corsa, in banca e poi dritti all'aereoporto.
In aereo, Kiev/Madrid sono quasi 4 ore e mezza, dormo come mai.
Nel secondo volo, penso a quanto successo in 3 giorni: il 2, il 3 ed il 4 ottobre. E se fossero stati 15?
Arrivato a casa, butto giù le valigie in corridoio e corro dritto verso il balcone.
E' il tramonto, siamo di fronte alla spiaggia, il cielo è rosso-arancione ed i turisti sotto di me, in costume e ciabatte da mare, ridono e scherzano sorseggiando cocktail nei chiringuitos.
Respiro profondamente, quasi a volermi gustare ogni singola particella di aria, chiudo gli occhi.
C'è tanta musica, mi arriva alle orecchie il suono di una canzone sconosciuta che una pianista sta suonando in quel preciso momento.
Le prime parole che decifro sono: "my lonely days are over and life is like a song".
Più tardi, su youtube, scopro che si tratta di http://www.youtube.com/watch?v=L00kkZBK0xA ,
di quella che sarebbe diventata la mia colonna sonora degli ultimi tempi, della canzone che sto ascoltando adesso mentre vi scrivo.
"L'uomo saggio aspetta il momento giusto, il pazzo lo anticipa, l'imbecille lo lascia passare". (tratto dal film "Mai arrendersi")
- dreamcatcher
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Re: Kiev da turista, dopo la lunga residenza
Che dire, contento per te e grazie per aver condiviso questa odissea!
Immaginavo, ma speravo valesse solo per le vendite di piccole cOse, non di cAse!Forrest Gump ha scritto:mi ritrovo con un sacchetto pieno del bottino della vendita.
Nessuna novità, le vendite in Ucraina da sempre sono in contanti
Il sacchetto era trasparente?
Per quanto riguarda le abilità economiche di tua suocera, non mi permetto di commentare...
...tuttavia a sentire parenti e conoscenti della mia bella gli investimenti per chi ha un po' di dollari da parte sono all'ordine del giorno, però tutti ne escono con un paio di appartamenti nuovi pagati meno della macchina di trentesima mano. Per me resta un mistero.
- gios74
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Re: Kiev da turista, dopo la lunga residenza
Francesco, hai mai pensato di scrivere un libro raccogliendo questi "fantastici" scorci della vita quotidiana in ucraina??? la prima copia la comprerei io....
"Meglio aggiungere vita ai giorni, che giorni alla vita.." Rita Levi Montalcini
Meglio una fine disperata che una disperazione senza fine! Jim Morrison
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Re: Kiev da turista, dopo la lunga residenza
No, non ho queste ambizioni . Mi bastano pochi intimi ed il nostro forum va benissimo
Grazie comunque, lo prendo come un complimento.
Grazie comunque, lo prendo come un complimento.
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Re: Kiev da turista, dopo la lunga residenza
La seconda e la terza le compro io..
la seconda per me..
la terza per Alibrando.. così so cosa regalargli alla prima occasione.. hahaha
la seconda per me..
la terza per Alibrando.. così so cosa regalargli alla prima occasione.. hahaha
Guidino ^_^
- claudio.r
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Re: Kiev da turista, dopo la lunga residenza
huuuuuuuuuuu!!!! forrest!! una avventura veramente ESTREMA!! altro che rapide di 6° grado!!!
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Re: Kiev da turista, dopo la lunga residenza
Dopo un lungo digiuno, fatto di deleghe a terzi pagate in termini di risultati raggiunti, rieccomi in Ucraina.
Ci risiamo. Aereoporto di Bergamo.
Al check-in qualche furbo mi scavalca, ma sono troppo rilassato ed annoiato per reagire e stranamente lascio correre.
Gate, il momento topico dell'imbarco.
Una voce dice: "imbarchiamo adesso il volo Wizz Air bla bla bla.....".
La fuga per la vittoria, dal titolo inequivocabile di un memorabile film visto e rivisto, è iniziata.
Ho la sfortuna di trovarmi molto vicino alla porta di accesso e vengo sballottato, a destra e sinistra, ad ogni onda, di circa un metro, un metro e mezzo. A seconda delle maree e della luna.
Devo fare uno sforzo e sollevare il bagaglio a mano, prima adagiato sulle sue ruotine, per non perderlo prima che vada fuori dalla "portata di braccio".
Si sentono da più parti alcuni italiani dire: "non ho mai visto una cosa simile", altri ridono sorpresi tenendosi a debita distanza di sicurezza, altri ancora "resistono" seri a gomiti larghi.
A questo punto interviene una voce a calmare gli animi. E' la signorina addetta all'imbarco, la sua voce è forte ma per nulla sorpresa, come se parlasse anche lei di un film già visto.
Finalmente un attimo di tregua, fino a quando un colpo secco da dietro, una spinta di almeno 20 kg da parte di una vigorosa signora di mezza età, disposta a tutto, anche a salirmi sulla testa, pur di non perdere il volo, mi riporta dalla breve ma intensa quiete, alla dura realtà .
A questo punto il mio rodaggio nel passaggio tra due mondi diversi è già finito. Rispondo alla signora in russo:
"Ni nada tak dielaet. Samaliot sdiot!", ma lei, testa bassa ed orecchie chiuse, mi scavalca lentamente continuando per i successivi ulteriori 10 secondi a spingere avanti bagaglio e sè stessa come se nulla fosse. La lascio passare.
Assisterò a scene con la moglie che arriva davanti al gate con 2 carte di imbarco ed il marito, in fondo alla fila, che al grido: "Sergey, Igor o Slava" si sente autorizzato a ripassare sulla testa e sui piedi di tutti coloro che sono avanti.
Le signorine Wizz Air sono molto rigide negli atteggiamenti, ribadisco, come se già sapessero tutto ed, anche sul bus, la storia continua con l'imbarco sospeso e vari richiami ad entrare più in dentro e lasciare lo spazio vicino le porte. Tutti vogliono stare vicino all'uscita del bus per continuare la loro fuga per la vittoria.
Non scendo in altri particolari se non per dire che l'aereo era mezzo vuoto, al punto che una assistente di volo mi ha perfino chiesto se parlavo inglese e se ero disposto a spostarmi sulla sedie più comode - vuote e di solito a pagamento - in cambio dell'aiuto all'apertura delle porte di emergenza in caso di avaria.
No, non sono uno snob come si potrebbe pensare leggendo queste righe, ma era passato troppo poco tempo dall'imbarco con Ryanair a Malaga, dove tra inglesi e spagnoli, tra "please", "lo siento" e "sorry" solo per averti sfiorato il bagaglio, mi sentivo anch'io un lord o, se preferite, un caballero.
Sulle note di una musichetta delle Spice Girls, credo sia Goodbye my friend, che canta "look at the rainbow in every storm", decido di chiudere la pratica senza emozioni particolari e mi rilasso per il volo.
--------------------------
Parcheggio aereoporto di Zhyliany.
Questa volta mi prendo tutte le responsabilità.
Pur di viaggiare con solo bagaglio a mano, decido di portarmi un unico paio di scarpe.
Solitamente sono scarpe sportive, questa volta opto per una scarpa classica nera con i lacci.
Impedornabile errore.
Piove, non faccio neanche 20 metri, ovvero la distanza tra aereoporto e macchina, che tra neve sciolta, ghiaccio e pozzanghere di tutti i generi e profondità, ne prendo una fino alle caviglie.
Welcome to Kiev, sir!!! A proposito di gentlemen.
Prendetela come nota di colore e pregate per me per i prossimi giorni, me ne sono già assunto le responsabilità.
--------------------------
Le storie al limite del credibile.
Si, perchè arrivato finalmente a casa, dove moglie e figlia sono già ad aspettarmi da una settimana, al momento di raccontarci "com'è andata? Come và?", iniziano sempre, come un immancabile rito, le storie fantastiche, incredibili.
Quelle dove logica, matematica, legge sulla gravità e chi più ne ha più ne metta, vanno a farsi benedire tutte insieme.
Questa volta c'è di mezzo una vecchia signora ed una grande costosa villa sottoposta ad ipoteca per un piccolo prestito bancario ed una diversa idea sugli interessi da pagare.
Ne nasce una causa civile tra banca e proprietaria e l'immobile viene sottoposto ad "ariest" (arresto): non si può vendere perchè c'è un diritto della banca in attesa della soluzione della controversia.
Primo e secondo grado vinti entrambi dalla proprietaria, che nel frattempo, in questi anni, ha cambiato 3 - 4 avvocati.
Finalmente, dopo avere dilapidato decine di migliaia di dollari (indovinate per cosa?), quando sembra che tutto sia finito, l'ultimo avvocato in carica chiama la signora per dirle che la banca ha fatto ricorso alla suprema corte: la cassazione ucraina.
Morale della favola: per vincere altri 10.000 dollari!
La signora ne raccoglie 7 - 8.000 e li consegna senza indugio all'avvocato che le dice di fare in fretta per la differenza. Le settimane passano e, mentre la proprietaria cerca di reperire la restante parte, tutto stagna.
Un giorno, il marito esasperato dal ricorso per cassazione e dalla nuova spesa imprevista, decide di richiamare uno dei vecchi avvocati, più per cercare di avere uno sconto sul prezzo della vittoria, che per altro.
L'avvocato va ad informarsi e dopo qualche giorno, torna dicendo:
"non esiste nessun ricorso per cassazione. Ne sono assolutamente certo."
Anche questo succede in Ucraina: un avvocato che ti difende in secondo grado, forte degli usi e delle credenze locali che vedono nel denaro la soluzione a tutti i problemi, si inventa un ricorso per cassazione inesistente e si incassa 10.000 dollari tondi tondi.
Da ex avvocato, mi è venuto spontaneo dire: "ma come si fà a credere a tutto, come fà un avvocato a non mostrare la copia del ricorso per cassazione ed un clente a non chiederla?".
E poi: "avrà almeno la signora visto con i suoi occhi la sentenza di secondo grado che la vede vincitrice? Oppure il gioco dura da anni?"
Potrebbe già essere il finale di una triste storia.
Nulla di eclatante se non la novità di avere appreso un nuovo metodo di truffa ed il rafforzamento della mia convinzione, questa sì (per restare in tema processuale) "passata in giudicato": in Ucraina homo homini lupus!
Ma non finisce qui, adesso arriva anche il colore, il folk ucraino.
That's all folk dicevano i cartoni animati che guardavo 30 anni fà.
A questo punto, sicura della vittoria, la signora decide di incaricare il nuovo avvocato di eliminare "l'ariest" per potere vendere la casa.
Giunto in ufficio si scopre (lo si sapeva già) che due diverse ville hanno lo stesso identico indirizzo e numero civico e che, per giunta, anche il vicino di casa ha chiesto l'emissione del documento necessario in Ucraina (deve essere recente perchè scade credo dopo soli 3 mesi) per vendere la casa.
Di fronte a questo insostenibile dubbio: quale delle due case deve eliminare l'ariest e quale proprietario chiede invece solo il documento per la vendita, l'ufficio va in tilt.
Nega il documento, in attesa di tempi migliori.
Due richieste contemporanee non possono essere gestite senza errori.
Non è fantastico?
Giunta la notizia in contemporanea a signora e marito e complice il fatto che molti locali attribuiscono alle parole un ruolo marginale - meno si parla e meglio è- ognuno decide di risolverla a modo proprio.
Così, mentre la signora al piano terra della villa decide di chiamare telefonicamente il vicino con fare molto garbato, invitandolo gentilmente a soprassedere ed a rinviare a tempi migliori la richiesta del documento, al piano primo della stessa abitazione il marito, certamente sfavorito dalle lunghe scale e dal peso dei suoi anni, trova lo stesso numero occupato.
Così succede che il vicino, ammaliato dalla gentilezza e dai modi della signora, che gli ricorda i buoni rapporti di vicinato, decide di postergare la sua richiesta del documento.
Chiamerà il suo avvocato e gli dirà di attendere qualche tempo. Fine della conversazione.
Adesso il telefono del vicino risulta finalmente libero ed il marito, al piano di sopra, sta ininterrottamente chiamando da 4 - 5 minuti. La sua mano è così veloce, molto più veloce delle scale che lo separano dalla moglie, che questa non ha il tempo di comunicargli le novità.
Il vicino gli risponde e lui, messa da parte ogni forma di diplomazia, lo copre subito di insulti e di improperi, ricordandogli vecchie e futili liti da fumo e Shasklyk ed imponendogli, a suon di minacce, di ritirare la sua richiesta.
That's all folk!
Ci risiamo. Aereoporto di Bergamo.
Al check-in qualche furbo mi scavalca, ma sono troppo rilassato ed annoiato per reagire e stranamente lascio correre.
Gate, il momento topico dell'imbarco.
Una voce dice: "imbarchiamo adesso il volo Wizz Air bla bla bla.....".
La fuga per la vittoria, dal titolo inequivocabile di un memorabile film visto e rivisto, è iniziata.
Ho la sfortuna di trovarmi molto vicino alla porta di accesso e vengo sballottato, a destra e sinistra, ad ogni onda, di circa un metro, un metro e mezzo. A seconda delle maree e della luna.
Devo fare uno sforzo e sollevare il bagaglio a mano, prima adagiato sulle sue ruotine, per non perderlo prima che vada fuori dalla "portata di braccio".
Si sentono da più parti alcuni italiani dire: "non ho mai visto una cosa simile", altri ridono sorpresi tenendosi a debita distanza di sicurezza, altri ancora "resistono" seri a gomiti larghi.
A questo punto interviene una voce a calmare gli animi. E' la signorina addetta all'imbarco, la sua voce è forte ma per nulla sorpresa, come se parlasse anche lei di un film già visto.
Finalmente un attimo di tregua, fino a quando un colpo secco da dietro, una spinta di almeno 20 kg da parte di una vigorosa signora di mezza età, disposta a tutto, anche a salirmi sulla testa, pur di non perdere il volo, mi riporta dalla breve ma intensa quiete, alla dura realtà .
A questo punto il mio rodaggio nel passaggio tra due mondi diversi è già finito. Rispondo alla signora in russo:
"Ni nada tak dielaet. Samaliot sdiot!", ma lei, testa bassa ed orecchie chiuse, mi scavalca lentamente continuando per i successivi ulteriori 10 secondi a spingere avanti bagaglio e sè stessa come se nulla fosse. La lascio passare.
Assisterò a scene con la moglie che arriva davanti al gate con 2 carte di imbarco ed il marito, in fondo alla fila, che al grido: "Sergey, Igor o Slava" si sente autorizzato a ripassare sulla testa e sui piedi di tutti coloro che sono avanti.
Le signorine Wizz Air sono molto rigide negli atteggiamenti, ribadisco, come se già sapessero tutto ed, anche sul bus, la storia continua con l'imbarco sospeso e vari richiami ad entrare più in dentro e lasciare lo spazio vicino le porte. Tutti vogliono stare vicino all'uscita del bus per continuare la loro fuga per la vittoria.
Non scendo in altri particolari se non per dire che l'aereo era mezzo vuoto, al punto che una assistente di volo mi ha perfino chiesto se parlavo inglese e se ero disposto a spostarmi sulla sedie più comode - vuote e di solito a pagamento - in cambio dell'aiuto all'apertura delle porte di emergenza in caso di avaria.
No, non sono uno snob come si potrebbe pensare leggendo queste righe, ma era passato troppo poco tempo dall'imbarco con Ryanair a Malaga, dove tra inglesi e spagnoli, tra "please", "lo siento" e "sorry" solo per averti sfiorato il bagaglio, mi sentivo anch'io un lord o, se preferite, un caballero.
Sulle note di una musichetta delle Spice Girls, credo sia Goodbye my friend, che canta "look at the rainbow in every storm", decido di chiudere la pratica senza emozioni particolari e mi rilasso per il volo.
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Parcheggio aereoporto di Zhyliany.
Questa volta mi prendo tutte le responsabilità.
Pur di viaggiare con solo bagaglio a mano, decido di portarmi un unico paio di scarpe.
Solitamente sono scarpe sportive, questa volta opto per una scarpa classica nera con i lacci.
Impedornabile errore.
Piove, non faccio neanche 20 metri, ovvero la distanza tra aereoporto e macchina, che tra neve sciolta, ghiaccio e pozzanghere di tutti i generi e profondità, ne prendo una fino alle caviglie.
Welcome to Kiev, sir!!! A proposito di gentlemen.
Prendetela come nota di colore e pregate per me per i prossimi giorni, me ne sono già assunto le responsabilità.
--------------------------
Le storie al limite del credibile.
Si, perchè arrivato finalmente a casa, dove moglie e figlia sono già ad aspettarmi da una settimana, al momento di raccontarci "com'è andata? Come và?", iniziano sempre, come un immancabile rito, le storie fantastiche, incredibili.
Quelle dove logica, matematica, legge sulla gravità e chi più ne ha più ne metta, vanno a farsi benedire tutte insieme.
Questa volta c'è di mezzo una vecchia signora ed una grande costosa villa sottoposta ad ipoteca per un piccolo prestito bancario ed una diversa idea sugli interessi da pagare.
Ne nasce una causa civile tra banca e proprietaria e l'immobile viene sottoposto ad "ariest" (arresto): non si può vendere perchè c'è un diritto della banca in attesa della soluzione della controversia.
Primo e secondo grado vinti entrambi dalla proprietaria, che nel frattempo, in questi anni, ha cambiato 3 - 4 avvocati.
Finalmente, dopo avere dilapidato decine di migliaia di dollari (indovinate per cosa?), quando sembra che tutto sia finito, l'ultimo avvocato in carica chiama la signora per dirle che la banca ha fatto ricorso alla suprema corte: la cassazione ucraina.
Morale della favola: per vincere altri 10.000 dollari!
La signora ne raccoglie 7 - 8.000 e li consegna senza indugio all'avvocato che le dice di fare in fretta per la differenza. Le settimane passano e, mentre la proprietaria cerca di reperire la restante parte, tutto stagna.
Un giorno, il marito esasperato dal ricorso per cassazione e dalla nuova spesa imprevista, decide di richiamare uno dei vecchi avvocati, più per cercare di avere uno sconto sul prezzo della vittoria, che per altro.
L'avvocato va ad informarsi e dopo qualche giorno, torna dicendo:
"non esiste nessun ricorso per cassazione. Ne sono assolutamente certo."
Anche questo succede in Ucraina: un avvocato che ti difende in secondo grado, forte degli usi e delle credenze locali che vedono nel denaro la soluzione a tutti i problemi, si inventa un ricorso per cassazione inesistente e si incassa 10.000 dollari tondi tondi.
Da ex avvocato, mi è venuto spontaneo dire: "ma come si fà a credere a tutto, come fà un avvocato a non mostrare la copia del ricorso per cassazione ed un clente a non chiederla?".
E poi: "avrà almeno la signora visto con i suoi occhi la sentenza di secondo grado che la vede vincitrice? Oppure il gioco dura da anni?"
Potrebbe già essere il finale di una triste storia.
Nulla di eclatante se non la novità di avere appreso un nuovo metodo di truffa ed il rafforzamento della mia convinzione, questa sì (per restare in tema processuale) "passata in giudicato": in Ucraina homo homini lupus!
Ma non finisce qui, adesso arriva anche il colore, il folk ucraino.
That's all folk dicevano i cartoni animati che guardavo 30 anni fà.
A questo punto, sicura della vittoria, la signora decide di incaricare il nuovo avvocato di eliminare "l'ariest" per potere vendere la casa.
Giunto in ufficio si scopre (lo si sapeva già) che due diverse ville hanno lo stesso identico indirizzo e numero civico e che, per giunta, anche il vicino di casa ha chiesto l'emissione del documento necessario in Ucraina (deve essere recente perchè scade credo dopo soli 3 mesi) per vendere la casa.
Di fronte a questo insostenibile dubbio: quale delle due case deve eliminare l'ariest e quale proprietario chiede invece solo il documento per la vendita, l'ufficio va in tilt.
Nega il documento, in attesa di tempi migliori.
Due richieste contemporanee non possono essere gestite senza errori.
Non è fantastico?
Giunta la notizia in contemporanea a signora e marito e complice il fatto che molti locali attribuiscono alle parole un ruolo marginale - meno si parla e meglio è- ognuno decide di risolverla a modo proprio.
Così, mentre la signora al piano terra della villa decide di chiamare telefonicamente il vicino con fare molto garbato, invitandolo gentilmente a soprassedere ed a rinviare a tempi migliori la richiesta del documento, al piano primo della stessa abitazione il marito, certamente sfavorito dalle lunghe scale e dal peso dei suoi anni, trova lo stesso numero occupato.
Così succede che il vicino, ammaliato dalla gentilezza e dai modi della signora, che gli ricorda i buoni rapporti di vicinato, decide di postergare la sua richiesta del documento.
Chiamerà il suo avvocato e gli dirà di attendere qualche tempo. Fine della conversazione.
Adesso il telefono del vicino risulta finalmente libero ed il marito, al piano di sopra, sta ininterrottamente chiamando da 4 - 5 minuti. La sua mano è così veloce, molto più veloce delle scale che lo separano dalla moglie, che questa non ha il tempo di comunicargli le novità.
Il vicino gli risponde e lui, messa da parte ogni forma di diplomazia, lo copre subito di insulti e di improperi, ricordandogli vecchie e futili liti da fumo e Shasklyk ed imponendogli, a suon di minacce, di ritirare la sua richiesta.
That's all folk!
"L'uomo saggio aspetta il momento giusto, il pazzo lo anticipa, l'imbecille lo lascia passare". (tratto dal film "Mai arrendersi")
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Re: Kiev da turista, dopo la lunga residenza
Mi stupisco di te, che sei Kieviano d' adozione, in questi periodi in Ucraina si viaggia ancora con le Timberland scarponcino alto, che oltre per la neve marcia servono anche per piazzare un bel calcione alle caviglie della cicciona sull' aereo.Forrest Gump ha scritto: Parcheggio aereoporto di Zhyliany.
Questa volta mi prendo tutte le responsabilità.
Pur di viaggiare con solo bagaglio a mano, decido di portarmi un unico paio di scarpe.
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Dove son gli impiccatori degli Eroi che non scordiamo?
Dove son gli infoibatori della nostra gente sola?
Ruggirà per noi il leone, di là raglio di somaro.
Eia, carne del Quarnaro! Eja Eja Alalà
G. D'Annunzio
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Re: Kiev da turista, dopo la lunga residenza
Che tattica quella di inventare il ricorso.. Sono veramente troppo studioso io per questo mondo... Comunque devo dissentire sul confronto wizzair/ryanair, anzi tutto il contrario a me.. Il 50% delle volte mi tocca un posto long per il solo merito di saper l'inglese ed entro sempre sapientemente per ultimo in aereo...
Ryanair invece non l'ho mai trovata gentile e "comoda" sia per destinazioni nazionali che continentali.
Saluti!
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Re: Kiev da turista, dopo la lunga residenza
No. Esuccesso anche a me che partivo dalla Germania. Includo anche l'incredibile fatto che le persone non solo avevano i cellullari accesi ma che si alzavano e prendevano le cose dalle cappelliere quando l'aereo era ancora in "taxing". Andrebbero denunciati/multati altro che cazziati...Luca ha scritto:Forrest ben tornato in Ucraina allora.
Per quanto riguarda l'applauso all'atterraggio, l'accensione dei cellulari e l'apertura delle cappelliere prima dell'arresto dell'aereo, dopo tanti viaggi posso affermare che sono cose che si verificano solamente quando l'aereo parte dall'Italia ed atterra in UA senza scali.
Per intenderci il volo diretto Italia (Roma o Milano) Kiev.
Tutte le volte che invece ho preso l'aereo di qualche compagnia che faceva scalo in una qualche altra capitale o città europea queste cose non si verificavano.
Tanto che sono giunto alla triste conclusione che quello descritto da te è un malvezzo nostrano.
Quanto al mancato timbro sulla immigration card è la prima volta che sento questa cosa.
Sarebbe interessante capire se si è trattato di una svista o se è cambita qualche procedura,
Saluti.
Luca
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Re: Kiev da turista, dopo la lunga residenza
Anche per me niente immigration card. Giusto un timbro sul passaportoForrest Gump ha scritto:IMMIGRATION CARD (parte II).
Ho chiesto ed incontrato l'amico che è atterrato ieri a Borispol e mi ha confermato che anche lui è senza timbro e con le due parti della carta dentro il passaporto.
Aspettiamo Alibrando, ma su Borispol ormai siamo in 3.
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Re: Kiev da turista, dopo la lunga residenza
Riassumiamo:
- il paragone non era tra le due compagnie Wizz Air e Ryanair, bensì tra i due modi diversi di approcciarsi all'imbarco e di stare in coda tra i due voli da me presi per arrivare a Kiev;
- confermo l'applauso anche questa volta. Da 6 mesi che non andavo in Ucraina, da 6 mesi non sentivo un applauso all'atterraggio, nonostante l'avere preso diversi altri voli.
- La immigration card non esiste più da tempo, ne abbiamo abbondantemente parlato.
Ci tengo invece a dire che, scena dell'imbarco a parte, ho trovato nei locali e persino per strada molto più senso civico.
A Kiev, in centro, sono rimasto piacevolmente impressionato sia dal rispetto delle strisce pedonali, che dalla cortesia di diversi camerieri in diversi locali che presto spero di recensire sul forum.
Persino per strada l'atmosfera mi è sembrata più occidentale (merito di Euro 2012?) e l'aria meno pesante di come la ricordavo. Meno da caccia al turista. Bene!
- il paragone non era tra le due compagnie Wizz Air e Ryanair, bensì tra i due modi diversi di approcciarsi all'imbarco e di stare in coda tra i due voli da me presi per arrivare a Kiev;
- confermo l'applauso anche questa volta. Da 6 mesi che non andavo in Ucraina, da 6 mesi non sentivo un applauso all'atterraggio, nonostante l'avere preso diversi altri voli.
- La immigration card non esiste più da tempo, ne abbiamo abbondantemente parlato.
Ci tengo invece a dire che, scena dell'imbarco a parte, ho trovato nei locali e persino per strada molto più senso civico.
A Kiev, in centro, sono rimasto piacevolmente impressionato sia dal rispetto delle strisce pedonali, che dalla cortesia di diversi camerieri in diversi locali che presto spero di recensire sul forum.
Persino per strada l'atmosfera mi è sembrata più occidentale (merito di Euro 2012?) e l'aria meno pesante di come la ricordavo. Meno da caccia al turista. Bene!
"L'uomo saggio aspetta il momento giusto, il pazzo lo anticipa, l'imbecille lo lascia passare". (tratto dal film "Mai arrendersi")
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Re: Kiev da turista, dopo la lunga residenza
Confermo. Ho trovato il centro di Kiev molto più europeo, nel bene e nel male.
Parlo del centro perchè questa volta, a differenza di sempre, non ho praticamente messo piede fuori per andare in altre zone residenziali o periferiche.
Dicevamo nel bene e nel male.
Dopo tutto quello che ho scritto in passato sulla mia esperienza a Kiev e perfino dopo il post di sopra sull'imbarco a Bergamo, dove ho accuratamente e non senza sforzo evitato di usare il termine "incivile", posso dire senza offendere nessuno che ho trovato Kiev più civile?
Non ho visto macchine sul marciapiede che ti "puntano" fino all'ultimo secondo in un atteggiamento inequivocabile da "levati o ti metto sotto, ma non frenerò".
Ho visto molta più attenzione ai pedoni sulle strisce.
Meno liti e meno musi duri per strada.
Non ho sentito di nuovi casi di turisti abbordati dalla Militia per arrotondare lo stipendio.
Nei negozi meno silenzi delle commesse (ai tempi tu entravi e loro neanche alzavano la testa dal giornale), perfino qualche saluto .
Ho visto meno poveri guardare nei cassonetti della spazzatura e tante, tantissime meno (80%?) auto di lusso
Più borghesia, meno ricchissimi, meno poverissimi. Meno sfarzo e tante promozioni nei locali.
Ai tempi in centro la filosofia di tanti era: "questo locale è per ricchi, se vuoi paga altrimenti vai al self-service".
Ciò può sembrare assurdo a chi metterà piede per la prima volta a Kiev in questi giorni, ma il passato era molto più pieno di contrasti, di volatilità sociale, con picchi altissimi ed altri bassissimi.
E' come se gli estremi si siano avvicinati tantissismo, pur non essendo ancora paragonabile minimamente alla struttura sociale occidentale.
Perfino in khresciathyk, le fanatastiche 20enni o poco più alla guida di Porsche Cayenne Turbo e simili, che scendevano elegantissime con borse da Louis Vuitton e cellulare in mano, sono praticamente sparite.
Ricordo che in Passage Kreschiaytk, la via dei negozi di lusso, bastava stare 5 minuti per osservarle susseguirsi a ritmo sostenuto e senza soluzione di continuità..
Che dire poi degli uomini di affari ucraini?
La Mercedes serie S 500, con vetri scuri, spesso accompagnata e preceduta da una jeep che faceva da scorta (chissà perchè la jeep?) era avvistabile nel corso di una passeggiata di 30 minuti massimo.
Oggi, 1, max 2, in più di una settimana .
Non sarà mica uscito di produzione il modello? O ritirate dal mercato tutte le auto per richiamo ufficiale della casa?
Tanta, tanta meno, ostentazione di ricchezza. O meglio, tanti, tanti meno, soldi milionari.
E' Europa questa? Io penso di si!
Attenzione però, non siamo nell'Italia di oggi dove la crisi dell'economia è molto più dura ed ha colpito a morte ogni forma di impresa.
Per intenderci e per fare un paragone azzardato, se quello splendore di Kiev era paragonabile all'epoca della Dolce Vita italiana, pur non avendo niente in comune con essa, oggi direi che Kiev è stata colpita dalla crisi con intensità simile a quando in Italia entrava in vigore l'euro.
L'economia aveva preso i suoi primi colpi, tutti si lamentavano, ma non sapevano, nè immaginavano mai, quanto peggio sarebbe stato negli anni a seguire.
Concludendo: si, Kiev è cambiata.
Non ci sono dubbi e ne ho le prove. Perchè?
Sono qui da 10 giorni e non ho sentito in giro neanche un "Ni snaiu"!
Parlo del centro perchè questa volta, a differenza di sempre, non ho praticamente messo piede fuori per andare in altre zone residenziali o periferiche.
Dicevamo nel bene e nel male.
Dopo tutto quello che ho scritto in passato sulla mia esperienza a Kiev e perfino dopo il post di sopra sull'imbarco a Bergamo, dove ho accuratamente e non senza sforzo evitato di usare il termine "incivile", posso dire senza offendere nessuno che ho trovato Kiev più civile?
Non ho visto macchine sul marciapiede che ti "puntano" fino all'ultimo secondo in un atteggiamento inequivocabile da "levati o ti metto sotto, ma non frenerò".
Ho visto molta più attenzione ai pedoni sulle strisce.
Meno liti e meno musi duri per strada.
Non ho sentito di nuovi casi di turisti abbordati dalla Militia per arrotondare lo stipendio.
Nei negozi meno silenzi delle commesse (ai tempi tu entravi e loro neanche alzavano la testa dal giornale), perfino qualche saluto .
Ho visto meno poveri guardare nei cassonetti della spazzatura e tante, tantissime meno (80%?) auto di lusso
Più borghesia, meno ricchissimi, meno poverissimi. Meno sfarzo e tante promozioni nei locali.
Ai tempi in centro la filosofia di tanti era: "questo locale è per ricchi, se vuoi paga altrimenti vai al self-service".
Ciò può sembrare assurdo a chi metterà piede per la prima volta a Kiev in questi giorni, ma il passato era molto più pieno di contrasti, di volatilità sociale, con picchi altissimi ed altri bassissimi.
E' come se gli estremi si siano avvicinati tantissismo, pur non essendo ancora paragonabile minimamente alla struttura sociale occidentale.
Perfino in khresciathyk, le fanatastiche 20enni o poco più alla guida di Porsche Cayenne Turbo e simili, che scendevano elegantissime con borse da Louis Vuitton e cellulare in mano, sono praticamente sparite.
Ricordo che in Passage Kreschiaytk, la via dei negozi di lusso, bastava stare 5 minuti per osservarle susseguirsi a ritmo sostenuto e senza soluzione di continuità..
Che dire poi degli uomini di affari ucraini?
La Mercedes serie S 500, con vetri scuri, spesso accompagnata e preceduta da una jeep che faceva da scorta (chissà perchè la jeep?) era avvistabile nel corso di una passeggiata di 30 minuti massimo.
Oggi, 1, max 2, in più di una settimana .
Non sarà mica uscito di produzione il modello? O ritirate dal mercato tutte le auto per richiamo ufficiale della casa?
Tanta, tanta meno, ostentazione di ricchezza. O meglio, tanti, tanti meno, soldi milionari.
E' Europa questa? Io penso di si!
Attenzione però, non siamo nell'Italia di oggi dove la crisi dell'economia è molto più dura ed ha colpito a morte ogni forma di impresa.
Per intenderci e per fare un paragone azzardato, se quello splendore di Kiev era paragonabile all'epoca della Dolce Vita italiana, pur non avendo niente in comune con essa, oggi direi che Kiev è stata colpita dalla crisi con intensità simile a quando in Italia entrava in vigore l'euro.
L'economia aveva preso i suoi primi colpi, tutti si lamentavano, ma non sapevano, nè immaginavano mai, quanto peggio sarebbe stato negli anni a seguire.
Concludendo: si, Kiev è cambiata.
Non ci sono dubbi e ne ho le prove. Perchè?
Sono qui da 10 giorni e non ho sentito in giro neanche un "Ni snaiu"!
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Re: Kiev da turista, dopo la lunga residenza
Ciao Forrest!
Mi hai fatto ridere a crepapelle con la descizione fantozziana dell'imbarco sull'aereo, confermo che è proprio così, per che cosa poi?
Tanto il posto a sedere lo trovi!!
Infatti è meglio farsi da parte e lasciare che gli Ucraini, a suon di sgomitate e spintoni, si accaparrino il "posto migliore"!
Grazie per la descrizione di Kiev, mi stai facendo venire la voglia di visitarla.. oramai mi ero fatto l'idea che fosse solo una "perfetta e ben congegnata trappola per turisti" con tanto di luoghi segnalati sulla cartina turistica "cosa fare a Kiev" dove dedicarsi all'abbordaggio delle varie "shopping queens", etc...!
Mi hai fatto ridere a crepapelle con la descizione fantozziana dell'imbarco sull'aereo, confermo che è proprio così, per che cosa poi?
Tanto il posto a sedere lo trovi!!
Infatti è meglio farsi da parte e lasciare che gli Ucraini, a suon di sgomitate e spintoni, si accaparrino il "posto migliore"!
Grazie per la descrizione di Kiev, mi stai facendo venire la voglia di visitarla.. oramai mi ero fatto l'idea che fosse solo una "perfetta e ben congegnata trappola per turisti" con tanto di luoghi segnalati sulla cartina turistica "cosa fare a Kiev" dove dedicarsi all'abbordaggio delle varie "shopping queens", etc...!
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Re: Kiev da turista, dopo la lunga residenza
In parte il cambiamento di cui parla Forrest l'ho notato anche io ma temo che la componente negativa sia molto piu' importante di quella positiva.
Non credo sinceramente che sia cambiata la mentalita' Ucraina e la voglia di ostentare ricchezza o calpestare il prossimo che a queste latitudini hanno soprattutto i potenti, semplicemente si e' ridimensionata anche la classe medio-alta.
A supporto di questa mia ipotesi alcuni dati : il numero di milionari (ufficiali sono infinitamente meno di quelli reali) si e' quasi dimezzato nel corso del 2012 (nonstante siano aumentate le categorie di soggetti oggetti alla dichiarazione fiscale obbligatoria, ad esempio a tutti gli imprenditori individuali), mentre sono aumentati i miliardari, nei ranghi dei quali entra a prieno diritto anche il figlio del Presidente Ucraino.
Chi prima sfrecciava in corteo di auto o manteneva le giovani "modelle" affamate di shopping spesso ora affolla le patrie carceri o comunque ha dovuto cedere le proprie proprieta' ad una cerchia di oligarchi che e' sempre piu' stretta, affamata e ristretta a Donetsk (dove si stanno trasferendo gran parte delle feste di "chi conta"). Chi ha un'attivita' di successo e visibile oggi e' ancora piu' soggetto che in passato all'interesse dei grandi gruppi che stanno mettendo le mani non solo sulla cosa pubblica ma anche sugli affari privati.
A differenza di quanto dice Forrest sinceramente non credo che sia aumentata la classe media e diminuiti i poverissimi, semplicemente i poverissimi sono scomparsi, mentre il potere d'acquisto della popolazione e' leggermente calato, visto che gli stipendi sono rimasti sostanzialmente invariati e l'inflazione e' ormai praticamente ferma dagli ultimi mesi del 2012.
Sicuramente si e' ridotta la corruzione "spicciola", almeno nei centri cittadini piu' importanti. E' difficilissimo vedere un poliziotto o un agente della stradale arrotondare lo stipendio ed e' diventato praticamente impossibile ottenere dei documenti, sia che sia abbia diritto, sia che non lo si abbia.
Questo e' un cambiamento positivo ? Anche se a prima vista parrebbe di si in realta' a mio avviso non lo e' e vi faccio alcuni esempi pratici : se prima bastava una scatola di cioccolatini per avere, ad esempio, un documento da parte del JEK, ora tutto e' nelle mani di poche persone e solo con una conoscenza diretta o l'utilizzo di un intermediario e con un bel po' di denari si riescono ad ottenere gli stessi. Se prima per portare il contantore della luce da 3 a 5 Kwe bastava accordarsi con l'ispettore di zona che si occupava di tutto e a cui bastava dare 200-300 UAH, ora bisogna passare per la complessa procedura ufficiale che prevede l'esborso di circa 3000 USD (esperienza provata di recente per un appartamento) oppure utilizzare un "facilitatore" che comunque di dollari ne vuole 1000! Una recente indagine giornalistica dell'emittente TSN ha mostrato che per avere un passaporto internazionale entro qualche giorno (che prima si otteneva con un paio di cento USD direttamente presso il VVIR), ora bisogna per forza passare da pochissimi intermediari che arrivano a richiedere anche 500 e piu' USD, senza i tempi possono arrivare a diversi mesi.
Per chi lavora negli uffici pubblici l'indicazione arrivata dall'alto e' chiara : tutto va fatto secondo le procedure ufficiali (che ovviamente sono fatti in modo da essere praticamente impossibili) oppure passare dall'imposizione dei piani alti. Tutto si e' spostato piu' in alto nella catena gerarchica e in questo modo la popolazione e' ormai quasi completamente tagliata fuori da qualsiasi possibilita' di ottenere licenze per attivita' d'affari, ristrutturare case, privatizzare le aree comuni dei palazzi, etc.
Riguardo ai poverissimi il fatto che si vedano di meno in strada e' dovuto in parte ad un inverno piuttosto rigido, in parte e in parte alla fortissima pressione da parte della milizia soprattutto nelle aree cittadine e turistiche. La polizia ha avuto mano libera (questo gia' in occasione degli Europei del 2012) per utilizzare qualsiasi metodo per scoraggiare i disperati ad avvicinarsi alle aree centrali e turistiche. Basta andare nelle aree piu' periferiche per vedere che il fenomeno in realta' e' in drammatico aumento.
Riguardo infine alla maggior disponibilita' e gentilezza dei dipendenti di negozi e ristoranti (nel pubblico purtroppo ci vorra' ancora molto tempo temo) e' sicuramente vero ed e' un fatto molto positivo (qui a Lviv siamo piu' fortunati perche' e' un cambiamento che abbiamo gia' vissuto alcuni anni fa). Hanno giocato positivamente gli Europei, il ricambio generazionale (con la maggiore richiesta di persone che parlino l'inglese, anche se rudimentale) e il cambiamento del mercato : mentre prima l'imperativo era quello di servire con riverenza solo il potente di turno (generalmente facente parte della cerchia di amici del proprietario), mostrando quanto fosse piu' importante di chiunque altro, ora che i potenti sono diventati molti meno, bisogna fornire un minimo di servizio anche ai comuni mortali. La crisi ha fatto il resto "obbligando" anche chi ha un'istruzione superiore a accettare lavori piu' umili e solitamente questo aiuta la qualita' del servizio offerto.
Non credo sinceramente che sia cambiata la mentalita' Ucraina e la voglia di ostentare ricchezza o calpestare il prossimo che a queste latitudini hanno soprattutto i potenti, semplicemente si e' ridimensionata anche la classe medio-alta.
A supporto di questa mia ipotesi alcuni dati : il numero di milionari (ufficiali sono infinitamente meno di quelli reali) si e' quasi dimezzato nel corso del 2012 (nonstante siano aumentate le categorie di soggetti oggetti alla dichiarazione fiscale obbligatoria, ad esempio a tutti gli imprenditori individuali), mentre sono aumentati i miliardari, nei ranghi dei quali entra a prieno diritto anche il figlio del Presidente Ucraino.
Chi prima sfrecciava in corteo di auto o manteneva le giovani "modelle" affamate di shopping spesso ora affolla le patrie carceri o comunque ha dovuto cedere le proprie proprieta' ad una cerchia di oligarchi che e' sempre piu' stretta, affamata e ristretta a Donetsk (dove si stanno trasferendo gran parte delle feste di "chi conta"). Chi ha un'attivita' di successo e visibile oggi e' ancora piu' soggetto che in passato all'interesse dei grandi gruppi che stanno mettendo le mani non solo sulla cosa pubblica ma anche sugli affari privati.
A differenza di quanto dice Forrest sinceramente non credo che sia aumentata la classe media e diminuiti i poverissimi, semplicemente i poverissimi sono scomparsi, mentre il potere d'acquisto della popolazione e' leggermente calato, visto che gli stipendi sono rimasti sostanzialmente invariati e l'inflazione e' ormai praticamente ferma dagli ultimi mesi del 2012.
Sicuramente si e' ridotta la corruzione "spicciola", almeno nei centri cittadini piu' importanti. E' difficilissimo vedere un poliziotto o un agente della stradale arrotondare lo stipendio ed e' diventato praticamente impossibile ottenere dei documenti, sia che sia abbia diritto, sia che non lo si abbia.
Questo e' un cambiamento positivo ? Anche se a prima vista parrebbe di si in realta' a mio avviso non lo e' e vi faccio alcuni esempi pratici : se prima bastava una scatola di cioccolatini per avere, ad esempio, un documento da parte del JEK, ora tutto e' nelle mani di poche persone e solo con una conoscenza diretta o l'utilizzo di un intermediario e con un bel po' di denari si riescono ad ottenere gli stessi. Se prima per portare il contantore della luce da 3 a 5 Kwe bastava accordarsi con l'ispettore di zona che si occupava di tutto e a cui bastava dare 200-300 UAH, ora bisogna passare per la complessa procedura ufficiale che prevede l'esborso di circa 3000 USD (esperienza provata di recente per un appartamento) oppure utilizzare un "facilitatore" che comunque di dollari ne vuole 1000! Una recente indagine giornalistica dell'emittente TSN ha mostrato che per avere un passaporto internazionale entro qualche giorno (che prima si otteneva con un paio di cento USD direttamente presso il VVIR), ora bisogna per forza passare da pochissimi intermediari che arrivano a richiedere anche 500 e piu' USD, senza i tempi possono arrivare a diversi mesi.
Per chi lavora negli uffici pubblici l'indicazione arrivata dall'alto e' chiara : tutto va fatto secondo le procedure ufficiali (che ovviamente sono fatti in modo da essere praticamente impossibili) oppure passare dall'imposizione dei piani alti. Tutto si e' spostato piu' in alto nella catena gerarchica e in questo modo la popolazione e' ormai quasi completamente tagliata fuori da qualsiasi possibilita' di ottenere licenze per attivita' d'affari, ristrutturare case, privatizzare le aree comuni dei palazzi, etc.
Riguardo ai poverissimi il fatto che si vedano di meno in strada e' dovuto in parte ad un inverno piuttosto rigido, in parte e in parte alla fortissima pressione da parte della milizia soprattutto nelle aree cittadine e turistiche. La polizia ha avuto mano libera (questo gia' in occasione degli Europei del 2012) per utilizzare qualsiasi metodo per scoraggiare i disperati ad avvicinarsi alle aree centrali e turistiche. Basta andare nelle aree piu' periferiche per vedere che il fenomeno in realta' e' in drammatico aumento.
Riguardo infine alla maggior disponibilita' e gentilezza dei dipendenti di negozi e ristoranti (nel pubblico purtroppo ci vorra' ancora molto tempo temo) e' sicuramente vero ed e' un fatto molto positivo (qui a Lviv siamo piu' fortunati perche' e' un cambiamento che abbiamo gia' vissuto alcuni anni fa). Hanno giocato positivamente gli Europei, il ricambio generazionale (con la maggiore richiesta di persone che parlino l'inglese, anche se rudimentale) e il cambiamento del mercato : mentre prima l'imperativo era quello di servire con riverenza solo il potente di turno (generalmente facente parte della cerchia di amici del proprietario), mostrando quanto fosse piu' importante di chiunque altro, ora che i potenti sono diventati molti meno, bisogna fornire un minimo di servizio anche ai comuni mortali. La crisi ha fatto il resto "obbligando" anche chi ha un'istruzione superiore a accettare lavori piu' umili e solitamente questo aiuta la qualita' del servizio offerto.