mariusly ha scritto:... riguardo alla fase tre, perchè l'avvocato dovrebbe essere diverso in base a dove aveva la residenza la mia ex-moglie?
Non conosco il diritto civile ucraino, ma per analogia con il nostro, ritengo sia una questione di competenza territoriale del Tribunale (luogo di ultima residenza in Ucraina della tua ex signora). Vediamo se Andrea conferma.
mariusly ha scritto: markus ha scritto: Un’ultima considerazione, capisco che registrare il tuo divorzio avvenuto in Italia presso le autorità ucraine non è compito dell’Ambasciata italiana a Kiev però un’indicazione o suggerimento da parte loro di cosa fare sarebbe, direi, stato auspicabile.
Si, sarebbe stato auspiocabile avere un minimo di collaborazione in più dall'Ambasciata, ed alla mia seconda richiesta di chiarimenti la risposta è stata succinta ed in un "tono" quasi risentito...
Mi ritengo una persona molto educata - adesso peccherò di superbia e mi lascio scappare "
educata e rispettosa molto al di sopra della media" - ma l'ambasciata d'Italia a Kiev è stato il posto dove ho preso più cazziate in vita mia in rapporto alle visite effettuate. Più che all'asilo e più che alle elementari e/o durante il servizio di leva obbligatorio. Una percentuale che si avvicina al 90%, senza avere fatto mai nulla per meritarle.
L'ultima volta addirittura ero il primo in fila allo sportello e, nell'attesa che finisse la persona davanti a me che già stava parlando con l'impiegato, si apre la porta ed entra un signore ucraino che ho ritenuto quindi essere a turno dopo di me. Ebbene, la persona davanti a me finisce la sua pratica allo sportello, io mi faccio avanti, ma vengo superato nello scatto da quel signore entrato almeno una ventina di minuti dopo di me. Ho avuto l'enorme torto di dire al tizio in russo: " молодой человек, я был перед тобой" (signore, ero a turno prima di te!) per prendermi un sonorosissimo cazziatone dall'impiegato ITALIANO che, neanche mi odiasse da sempre, con un tono estremamente sgarbato ed inopportuno per gli uffici di un consolato, mi urla in faccia: "
mi facciaaa lavorareeee !!!! Lui era prima di lei!!!!".
Sarebbe bastato spiegare GENTILMENTE che quel signore era entrato e poi uscito prima che arrivassi io. Cosa che poi mi è stata spiegata dallo stesso signore ucraino, mentre l'impiegato ITALIANO ancora fumava rabbia dalle sue orecchie.
Era già la terza o quarta volta su un totale di 5 ingressi che mi cazziavano senza motivo apparente, senza un conflitto nel merito e nella forma e, soprattutto, senza una ragione; per cui ho pensato di essere vittima di un caso di odio a prima vista.
Poi però ho scoperto di non essere il solo, anzi.......di ricadere in perfetta media e devo dire che la cosa mi ha parecchio sollevato
.
Fra l'altro, essendo moglie, figlia e madre tutte residenti in Spagna, ho come metro di paragone sia l'ambasciata d'Italia a Madrid dove mi sono recato tantissime volte, sia quell'altra a Chisinau in Moldova dove sono stato un paio di volte. Entrambi luoghi dove senti il calore dell'Italia, dove l'atmosfera ed il trattamento sono ENORMEMENTE diversi e dove, nel rispetto dei rispettivi ruoli, cercano di aiutarti più che possono.
Qualche giorno fà, parlando con un amico, gli ho confessato che dovrei passare dagli uffici del consolato, ma che prima dovevo prepararmi psicologicamente all'ambiente ostile ed alla quasi sicura cazziata che arriverà puntuale come il sole che sorge ogni mattina
.
Lui, quasi per tranquillizzarmi, mi diceva che era stato recentemente lì e che nessuno lo aveva cazziato !!
Che molti impiegati sono cambiati, che lo avevano aiutato molto e che era stato trattato addirittura amichevolmente. Wow !!!! Reset !!!! Finalmente !!!
mariusly ha scritto: Si, sarebbe stato auspiocabile avere un minimo di collaborazione in più dall'Ambasciata, ed alla mia seconda richiesta di chiarimenti la risposta è stata succinta ed in un "tono" quasi risentito...
Come non detto, vedo che è cambiato poco o nulla. Ritieniti fortunato che eravate in corrispondenza ed a distanza. Altrimenti come il sole che sorge ogni mattina.......