Rileggiamo gli ultimi post e guardiamo quanto la situazione sia ingarbugliata . Già solo a parole, figuriamoci sul campo.
Lucasx, condivido pienamente la passione che metti nell'esprimere la tua idea:
lucasx8 ha scritto:e li consideri ancora tuoi cittadini si!
Se hai ancora la speranza o l'illusione di riprenderti queste zone si!
Altrimenti accetti il"duello",ti siedi ad un tavolo con i terroristi e provi a negoziare!
Le truppe e i 30 battaglioni volontari le sposti di qualche km.a ovest invece di tenerli a ridosso dei centri abitati...tanto ci perdi solo qualche villaggio sperduto e campo incolto...
Privare qualche milione di povere persone dei mezzi di sussistenza significa metterli sullo stesso piano di qualche decina di migliaia di terroristi...significa farne di un'erba un fascio!
Correggimi se sbaglio l'esempio. Io vedo il donbass più o meno come un edificio in mano a dei criminali armati e pieno di ostaggi. L'edificio è mio, quindi evito di staccare luce, gas e acqua... e cerco in qualche modo di far arrivare vivere agli ostaggi. Evito anche di fare un'irruzione... dal palazzo accanto intanto noto che nell'edificio entrano altri criminali.
Gli ostaggi li considero ancora miei inquilini, così come considero mio anche l'edificio. Di fatto però, non è più mio.
Allora tra una provocazioe e l'altra, un tentativo e l'altro di sbloccare la situazione (mentre viene fatto a pezzi quello che io considero ancora un mio edificio), decido di allentare la presa, di arretrare come dici tu. Ovviamente non taglio acqua luce e gas. Magari invio ancora più viveri, augurandomi che lì dentro qualcuno si preoccupi di distribuirli a quelli che considero ancora miei inquilini.
Alla fine della storia, mi ritrovo a 'mantenere' qualcuno che mi si è rivoltato contro, che a parole avrebbe dovuto ricevere dal palazzo vicino cià che invece gli sto ancora dando io.
Il che, per qualche motivo umanitario potrebbe anche starmi bene.
Il dubbio è che, 'imparata la lezione', tra sei mesi non mi si occupi un'altro palazzo. Stessa storia, ostaggi sempre miei, e via dicendo.
Penso male? Forse. Ma mi pare che in Crimea non si è battuto ciglio, e 'imparata la lezione', qualcuno ha provato a ripeterla col Donbass.
Forse, sottolineo forse, nei miei DOVERI di stato sovrano che sta compiendo un percorso inverso a quello che è in corso nel donbass (ovvero sto provando a costruire una democrazia, non una repubblica militare), c'è anche quello di fare tutto il possibile per riprendermi la mia terra, liberare i miei concittadini e garantire la pace a tutta la mia nazione. Questo ha un prezzo? Sicuramente. Un prezzo che ho paura anche a immaginare, ma so che è altissimo.
Forse è quel prezzo che mezza europa ha già pagato e per questo vale la pena di lottare.