Le esperienze vissute sono sicuramente interessanti e, quasi sempre, la vita reale e' diversa dalla vita prevista dalle Leggi e dai regolamenti. E' altrettanto vero che questo forum non hai mai tollerato consigli che prevedano di compiere azioni illecite (non e' assolutamente questo il caso ma giusto per indicare qual'e' il limite da non superare quando si danno consigli e si raccontano esperienze).
Tuttto cio' premesso e' interessante notare come peraltro lo stesso sito dell'Universita' Roma tre indica in modo identico rispetto al Ministero dell'Istruzione i requisiti previsti dalla Legge :
http://portalestudente.uniroma3.it/down ... 6_2012.pdf ma fa una formulazione differente sulla sola parte relativa al programma dei singoli esami applicando, a mio avviso correttamente, una norma della Comunita' Europea che prevede che per i programmi di studio in inglese, francese e spagnolo non sia richiesta la traduzione in italiano.
Ricordo quelle che sono le disposizioni del Ministero degli Affari esteri, sperando di non sbagliare i numeri : Articoli 170 e 332 del Testo Unico sull'istruzione superiore, regio decreto 31.08.1933 n.1592 che richiedono che sia il titolo di studio di scuola secondaria superiore di ammissione all'Università che ha rilasciato il titolo accademico, che il titolo di studio originale non solo siano legalizzati ma siano precedentemente apostillati e quindi muniti di dichiarazione di valore da parte della rappresentanza Consolare Italiana all'estero.
Per tutti gli altri documenti e' sufficiente la traduzione legale e qui, a mio avviso, a sbagliare sono entrambe le Universita'. Per Legge Italiana la traduzione Legale e' semplicemente quella effettuata con asseverazione in Pretura, oppure dal Consolato Ucraino in Italia, oppure dal Consolato Italiano a Kyiv con Legalizzazione.
Sbaglia l'Universita' di Genova a richiedere la Legalizzazione in quanto e' solo una delle possibilita' garantite dalla Legge, sbaglia l'Universita' di Roma tre ad accettare un documento senza asseverazione. Ancora di piu' sbaglia l'Universita' Ucraina che contravviene alle Leggi di diritto nazionale Ucraino : non e' possibile in Ucraina mettere alcun timbro ufficiale su documenti che non siano scritti in lingua Ucraina o Russa. Peraltro lo stesso documento, a rigor di logica non dovrebbe essere accettato in Italia. La procedura corretta, in questo caso, sarebbe quella del timbro e della firma ufficiale sulla parte Ucraina del programma, quindi la traduzione fatta anche personalmente e quindi l'asseverazione (sempre che non si voglia passare da uno dei due Consolati). Poi se l'Universita' di Roma fa prevalere la norma Europea che prevede che se il documento e' scritto in Italiano, Inglese, Francese o Spagnolo non va tradotto, tanto di guadagnato per te! E' comunque un'interpretazione normativa e non credo che si possa riscontrare nulla di illegale.
In caso di asseverazione e' meglio anche informarsi prima presso la Pretura perche', essendoci un timbro di una autorita' di uno Stato straniero, non e' detto che timbro e firma debbano essere comunque apostillati, cosa ben diversa dalla legalizzazione.
In tutto questo pero', essendoci di mezzo l'Ucraina, c'e' un problema non irrilevante che e' probabilmente quello che porta l'Universita' di Genova (e a quanto so molte altre Universita' Italiane) a richiedere la Legalizzazione del programma di studio : se le Universita' Italiane non dovessero quantomeno l'apostille sul programma di studio Ucraino, chiunque con pochi Euro potrebbe avere riconosciuti, in Ucraina, tutti gli esami che vuole.
In Ucraina infatti, per via della corruzione dilagante, e' possibile farsi riempire di timbri e firme dell'Universita' un piano di studio o altri certiicati. Il vero problema (e ci mancherebbe altro) e' avere l'apostille in quanto mentre timbri e carta sono veri, la firma non e' veritiera (o meglio si puo' avere anche la firma vera ma il costo diventa talmente elevato che generalmente la cosa non interessa nessuno).
Ricordo anche che la procedura completa di legalizzazione e' la seguente : prima il documento viene apostillato (riconosciuta la veridicita' della firma e del timbro sul certificato), quindi tradotto e quindi legalizzato.
Un'ultima precisazione riguardo all'equipollenza dell'intero titolo di Studio che, nel caso dell'Ucraina, non puo' mai avvenire in quanto non esiste nessuna convenzione tra l'Ucraina e l'Italia o la UE in tal senso e i programmi di studio sono differenti, anche per le materie tecnico/scientifiche. Il massimo che si puo' ottenere e' avere riconosciuto un numero cospicuo di esami ma mai l'equipollenza completa del titolo Universitario. Questa cosa ancora piu' vera per giurisprudenza dove la differenza e' enorme, visto che il rito sia civile che penale Ucraino e' completamente diverso da quello Italiano.