La penso come te. L'avevo anche scritto nel mio intervento precedente ma poi ho pensato di essere troppo esagerato, invece a quanto pare non è un pensiero così assurdo.peterthegreat ha scritto:Ancora peggio, sono paesi in continua tensione politica, i paese civili dovrebbero vietare le rotte ed il sorvolo su tutto il medio oriente, Israele compreso.
Paesi come la Turchia o Israele si trovano in uno stato di tensione che sembra far parte della loro stessa storia, purtroppo. Viene da sè che sia impossibile lasciarli fuori dalle rotte commerciali e paradossalmente quelle turistiche diventano un equilibrante: sì, è pericoloso, ma c'è la terrasanta, il mar morto, il ponte sul bosforo. Un po' come durante la guerra nella ex jugoslavia si andava lo stesso a Medjugorje e via dicendo. Poi qualcuno obietta che Parigi o Londra sono ancora più pericolose... ma il concetto di pericolosità o di sicurezza è molto relativo e soggettivo.
Altri fattori invece sono totalmente oggettivi: non è che a parigi volino Patriots e Tor ogni tre per due. La sicurezza assoluta non esiste, la percezione della sicurezza può essere errata, ma forse ci siamo solo disabituati a cosa sia una guerra e cosa comporti.
Non mi viene in mente nessuno che nel '43 organizzasse tranquilli weekend di shopping a berlino, o che fino a un paio d'anni fa portasse gli studenti in gita ad Aleppo.
Però un mare di gente pronta a dire che 'non ovunque in Germania' o 'non ovunque in Siria'... proprio come 'non ovunque in Ucraina', infatti è vero, però poi l'aereo lo tirano giù proprio sul Donbass.